Come non vidi nella conca in pieno sole
mille, le tue stelle alpine
così non vedo adesso fiocchi di neve.
La poesia si è rotta, proprio sul più bello, saltata dal sostegno,
rotolata via imitando una spoletta di filo viola
salita in cielo con un tic-tac impazzito
- tu che te ne intendi, sai che è l'ultima pioggia d'estate -
per finire poi sotto un mobile
in un punto che
non si può più raggiungere
nemmeno con la scopa.