Sottrazione d’aurore,
divisioni sensoriali
d’un battito di rugiada,
sei fra le ciglia del tempo,
in un silenzio acceso
che m’accenta d’accenni,
di venti di labbra e tormenti,
d’attimi di cuore immensi.
E t’agiti fra spighe di parole,
come sete di cielo addizionata
ad una moltiplicazione d’eterno,
stringi le mie mani nella sera,
son lacrima di cristallo
che scivola nel gelo.