Con lo sguardo al di qua dei monti, tra le colline e il mare,
da memorie mi lascio attraversare …
E vedo, e odo!
Per le strade scoscese, su e giù per le gradinate,
ciurme di monelli si rincorrono seminando risate
a squarciagola e grida, schivando sassate.
Saltano, si nascondono;
di solitudini, rompono silenzi.
Nei vicoli, tra corridoi angusti, la luce filtra appena e lì,
nella penombra, si incontrano effusioni.
E, nel piano, sull’uscio di casa o alla fontana,
le pettegole prestano occhi e orecchi e registrano sussulti.
Sugli scalini, ricamano e sferruzzano, le donne,
sedute in gruppo a chiacchierare,
e ordiscono le trame
e le ragazze guardano e ascoltano per imparare.
Brezza fresca di marsiglia emana dal bucato
steso su fili tesi lungo inferriate e tra vetrate.
E sali e scendi per l’impietrata via
che porta in Piazza, in Chiesa, all’Olmo,
ai mulini, ai frantoi, e di ritorno
al suono dei telai e delle litanie.
Zoccoli di muli danno ritmo alla fatica
nel trasportare sacchi nei granai
e di farina farne di forno
pane fragrante,
da conservare per più di un giorno,
da assaporare senza contorno,
da servire anche al passante.
Nell’aria, l’Autunno,
con l’odore buono delle castagne arrosto,
dell’uva che nei palmenti diviene mosto,
e, di riflesso, tizzoni ardenti ad alimentarne fuoco!
Trasparenze velate confondono visioni
e nei sentieri del cuore si accoccolano, al riparo, senza rumore,
le mie emozioni.
Appena in disparte, ascolto gli avvisi del mio tempo,
custode dei paesaggi che Ti abitano
e che in me respirano.
Del mio giardino, godo l’incanto di memorie mie segrete.
da memorie mi lascio attraversare …
E vedo, e odo!
Per le strade scoscese, su e giù per le gradinate,
ciurme di monelli si rincorrono seminando risate
a squarciagola e grida, schivando sassate.
Saltano, si nascondono;
di solitudini, rompono silenzi.
Nei vicoli, tra corridoi angusti, la luce filtra appena e lì,
nella penombra, si incontrano effusioni.
E, nel piano, sull’uscio di casa o alla fontana,
le pettegole prestano occhi e orecchi e registrano sussulti.
Sugli scalini, ricamano e sferruzzano, le donne,
sedute in gruppo a chiacchierare,
e ordiscono le trame
e le ragazze guardano e ascoltano per imparare.
Brezza fresca di marsiglia emana dal bucato
steso su fili tesi lungo inferriate e tra vetrate.
E sali e scendi per l’impietrata via
che porta in Piazza, in Chiesa, all’Olmo,
ai mulini, ai frantoi, e di ritorno
al suono dei telai e delle litanie.
Zoccoli di muli danno ritmo alla fatica
nel trasportare sacchi nei granai
e di farina farne di forno
pane fragrante,
da conservare per più di un giorno,
da assaporare senza contorno,
da servire anche al passante.
Nell’aria, l’Autunno,
con l’odore buono delle castagne arrosto,
dell’uva che nei palmenti diviene mosto,
e, di riflesso, tizzoni ardenti ad alimentarne fuoco!
Trasparenze velate confondono visioni
e nei sentieri del cuore si accoccolano, al riparo, senza rumore,
le mie emozioni.
Appena in disparte, ascolto gli avvisi del mio tempo,
custode dei paesaggi che Ti abitano
e che in me respirano.
Del mio giardino, godo l’incanto di memorie mie segrete.