Il cielo soggiorna
sugli emisferi del cuor mio.
Oh vita che schiudi i miei giorni,
in un gioco d’illusioni,
come il bozzolo d’una giovane farfalla,
raccogli l’abaco del mio dolore,
addizionalo al vento
come una lanterna d’orizzonte acceso
e poi ricuci la caraffa dell’amore,
non t’accorgi che manca il suo diverbio
al vestito del mio stupido silenzio?
Oh vita che come lacrima ti consumi,
naufraga finalmente fra le mie braccia
come il mendicar d’un senso perduto
e nei tuoi alfabeti ritrovato,
scrivi pure il diario inconfessato del mio tempo,
t’aspetto, oh vita, come autografo
d’un cielo intriso di poesia
che nasce sul mio petto.