Mi hai saldamente in pugno.
Mi distruggerai a poco a poco;
prima spezzando gli arti inferiori.
Non potrò fuggire da te.
Trancerai con una sega
le braccia:
non riuscirò ad alzare le mani
e parare
i possenti colpi mortali.
Schiaccerai il capo
con energia mastina:
perderò ogni pensiero di difesa.
Infine mi strapperai il cuore.
Consumerò
gli ultimi istanti di vita
senza amore e odio.
Come un terreno riarso,
pugnalato
dagelida alba che si erge gloriosa
sul nemico abbattuto.
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Profilo Autore: Fedel Franco Quasimodo  

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