Rileggimi in questo vuoto,
stringimi alla luna
in un diario di brina
emozionato di dolore,
annodami al tuo tempo
come quell’ultimo girasole
baciato dalla notte,
cerca l’indirizzo dei miei battiti
in un labirinto d’illusioni
ora che ho spento anche il cuore
in questo infinito d’anima
privato dell’orlo del suo cielo.
Mordi la mia vita
col confine dei tuoi sguardi,
brucia un temporale di parole
fra i meridiani del silenzio,
ricordati di me
fra questi spiccioli d’eterno.