Fu silenzio e fu paura,
ventre di sofferenza.
Sfregiati i corpi, da incubi e pazzie.
Stanze sbarrate alla vita
erano approdo carnefice e
greve e funesta l’aria, annerita
dalla maniaca voglia di razzìa.
Ed era silenzio nei pianti
nelle bocche affamate
negli occhi delle tenebre.
Anime già riesumate, vagabonde
sulle alture dell’orrore umano,
macerie plasmate dal dolore
prima della morte.
E fu silenzio, alla fine della fine.
Nessuno potè tornare indietro
ad amputare i pensieri
delle menti cannibali…
Che non si spenga
la fiamma della paura.
Che resti il terrore, vivo e nero
ricordo di quella pagina…
… Per non dimenticare…