Corri
alterato modello umano
vivi di postille
e arrampichi gli specchi
dove rifletti
e di pubblicità
tutto riduci
in un pubblico scarto.
Privato
di luce e arte
d’immagine ti ancori
stagnante e rimani
tra stigma
e inutili calvari, in cui
cori compiacenti e rane
caldeggiano
non s’attribuisca il mare.
E poi corri, corri ancora
a giustificare l’ancora
che hai interposto
fra le montagne.