Correva, correva tra i rovi, le sterpaglie. La stradina sterrata saliva, saliva sempre più. Le luci delle volanti sempre più distanti, le colleghe, anche loro disperse nella boscaglia. Voleva salire fino al bosco per essere sicura di non essere presa. Non voleva sopportare un interrogatorio, tanto non si poteva risolvere niente.
Questa volta era al sicuro, era nel bosco, basta fare la strada a ritroso e sono sulla statale, pensava.
Passò un po’ di tempo e non sentì più nessuna voce, le luci erano sparite.
Arrivò la sera. Basta scendere e sarò sulla statale….Ma era sempre in mezzo al bosco.
Arrivò la notte e con lei la paura, il freddo, l’angoscia.
Vide una lucina, andò istintivamente in quella direzione. Arrivò all’ingresso di una grotta. La luce, più viva arrivava dal fondo, entrò. La paura come per magia diminuì, entrò sicura. La grotta si aprì in uno spazio più ampio, caldo..magico.
Tappeti, morbidi letti d’erba, mobili senza tempo, oggetti irreali. Dove sono? Pensava.
Comparve una donna anziana, molto anziana con un abito bellissimo di stoffa decorata e strass.
“Ho una visita..non ci posso credere!” Disse la signora anziana.”
“Scusi ho bisogno d’aiuto..mi sono persa, dovrei tornare sulla statale”
“ Siediti, cos’è successo?” “E’ arrivata la polizia, sono scappata….devo tornare sulla statale”
“Cosa facevi sulla statale per dover scappare?” “ Lasciamo perdere, è una storia triste, schifosa..devo tornare” “Non ti preoccupare, vedi questi orologi? Sono tutti fermi…chi entra qui ferma il tempo, puoi raccontarmi..come ti chiami?" “Irina, sono di un paese dell’est dell’Europa, sono venuta in Italia per poter lavorare ed aiutare la mia famiglia, ma appena arrivata, chi mi ha promesso il lavoro, mi ha ritirato il passaporto e mi ha obbligata a ……” “Non piangere, qui sei al sicuro…”Tutti gli oggetti della grotta oscillarono e sbatterono uno contro l’altro.
“Non ti preoccupare è il tuo dolore… sono le vibrazioni del tuo dolore…”.
“Lei perché vive in questa caverna?” “Io tempo fa ero bellissima, poi il tempo…mi ha resa così..anziana, piena di rughe…..è meglio che stia qua..lontano da tutti”
“Pensa che la sua esperienza di vita non possa essere utile a qualcuno?, Pensa che, avendo la salute, lei non possa fare tutte le belle cose che faceva quando era giovane? “Lei è anziana, ma ha la libertà, io sono bella, sono giovane, ma sono una schiava”
“Quando sono con i clienti la mia anima si nasconde in un angolo, e viene presa a coltellate. I miei occhi non vogliono vedere la realtà e su di loro scendono lacrime di pece bollente. Il mio corpo diventa di gelido marmo e le emozioni si rifiutano di essere chiamate tali. Anche i sogni mi hanno abbandonata, durante la notte io muoio.”
“ Ribellarsi non è possibile….Il dolore dell’anima si trasforma in dolore fisico per le botte, in terrore per le minacce alla mia famiglia…ignara di tutto”
“Fatti coraggio e fai quello che ti dico: torna sulla statale, prendi la tua auto, non andare a casa, vai direttamente al comando di polizia. Siediti e con calma devi dire che vuoi sporgere una denuncia.
Riferisci quello che ti è successo, fai i nomi delle persone che ti hanno ridotta in  schiavitù, chiedi che sia avvisata la tua famiglia. Specifica che da quel momento sei in pericolo così sarai condotta in una comunità protetta.”
“Morirò, morirà la mia famiglia”  “Hai bisogno di coraggio, tanto coraggio..” Prendi la mia mano ti donerò tutto il coraggio che ho avuto nella mia via…..non importa se rimarrò senza, se non potrò più vivere qui, ormai sono anziana..”
Irina diede la mano alla signora, chiuse gli occhi, il coraggio piano, piano passò alla ragazza. La signora anziana non sapeva che il coraggio era racchiuso in ogni sua ruga, più coraggio passava, più le rughe si distendevano.
Quando la ragazza aprì gli occhi si trovò seduta di fronte al commissario: “Signorina, sono pronto parli pure, la sua denuncia verrà registrata…..”
Nella grotta lo specchio ora rifletteva la donna, con il volto senza rughe, una fata…. La fata dei boschi.
 
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Profilo Autore: Barbara  

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