Vorrei posare per un giorno
il mio cuore dentro la dispensa
nuotare a largo e allontanarmi
per sentire come si sta senza
Voglio capire se riesco a galleggiare
nel liquido mieloso del mio mare
sfidando le onde cancerose
dell’Oceano che non riesco ad accettare
Tranquilli amici lo farò solo una volta
è una prova a cui non riesco a rinunciare
ma adesso che ci penso
ma adesso che ci penso
lo farò anche senza milza e senza polpa
Non sono matto è solo un esperimento
e se un giorno lo farò
sarà anche senza il cervello
e udite, udite pure senza il sentimento
E nuoterò a gran bracciate
per cercare un’isola felice
dove non occorre più affannarsi
e consumarsi per un attimo di pace
Ho paura però che al mio ritorno
troverò vuota la dispensa
derubato della mia zavorra
e dell’organo malvagio della voglia
Commenti
Le tue poesie si leggono sempre in una scrittura piacevole, anche quando i contenuti e gli stati d'animo sono duri, doloranti o provocatori. Una corteccia ben salda con qualche feritoia.
ma è il momento della parola "cuore"?
ciao a presto
D'altra parte, se raggiungi l'isola felice, perché ritornare? Mi è piaciuta assai.