Rifare daccapo, rifare tutto,
riappendere la gabbia
la voliera
il cardellino
nel plenilunio colossale di questi giorni,
in una raggiera d'incanti
di scalinate morbide
essere gli occhi dell'uomo
prima della fame e della sete,
della giustizia e dell'ingiustizia
prima di colbacchi
fucili
tabernacoli
essere gli occhi dell'uomo,
arabeschi
di sole nuvole.
riappendere la gabbia
la voliera
il cardellino
nel plenilunio colossale di questi giorni,
in una raggiera d'incanti
di scalinate morbide
essere gli occhi dell'uomo
prima della fame e della sete,
della giustizia e dell'ingiustizia
prima di colbacchi
fucili
tabernacoli
essere gli occhi dell'uomo,
arabeschi
di sole nuvole.
Commenti
Ciao Alberto, perdona la mia birichinaggine di stasera, mi addentro piacevolmente in questa tua nuova:
mi sembra di essere stata catapultata indietro nel tempo (avevi scritto alcuni mesi fa una sulla macchina del tempo), indietro ai propri albori, quando il pensiero non era complesso, tutto era una scoperta ed il linguaggio era fatto di gesti, le fotografie erano disegni sui muri di pietra.
Il vissuto dell'individuo ripercorre nel piccolo la storia dell'evoluzione dell'uomo.
Il messaggio che ne percepisco è che probabilmente arriva sempre un momento, in ogni periodo della vita magari, per tirare le somme dell'evoluzione del momento che si sta vivendo, si appende al muro l'immagine delle proprie costrizioni (gabbie)... si traggono conclusioni, preparandosi in questo modo allo svoltare l'angolo del proprio cammino per intraprendere una nuova strada...
Potrebbe essere l'evoluzione di un anno solare (siamo alla fine del 2013 infondo), periodo ideale per tirare somme e fare progetti per portare ancora lo sguardo ad individuare ancora una forma alle nuvole.
Buona serata e grazie.