Raccolta sotto i neri tassi del giardino
che fanno ombra alla mia tristezza,
ho tolto gli abiti dimessi
tenuti inconsciamente
nel tempo dei deliqui
e delle prevaricazioni
a me concesse con grande veemenza
e crudeltà.
M'hai amata a modo tuo
e a tempi alterni,
m'hi maltrattata e bistrattata
come animaletto inerme
che hai seviziato con grande crudeltà.
Ho pianto lacrime di sale,
sangue ho versato
per i tuoi maltrattamenti disumani
portatami a morenti deliqui
d'inadeguata e persa dignità.
T'amai ed inconsciamente t'amo ancora
ma son lucida e distante
e quando spunterà il livido mattino
troverai il mio posto vuoto nella tua alcova
che prigioniera e succube d'amore mi tenne a lungo
ostaggio della tua follia e crudeltà.
La speranza ormai s'è spenta,
non arde più scintilla che illumini la via,
m'opprimono funebri cristalli su bara gelida
frementi di tenebre pesanti.
I tassi chiudono il cerchio di morte e vita,
stanotte spero
m'indirizzeranno verso la mia giusta meta
che sia forierà di degna serenità
che bramo come ossigeno anelante
a riacquistare la mia perduta dignità...
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UNA QUARTINA DI CHIUSA MIRABILMENTE APERTA AL RITORNO DEL FELICE MANCANTE...
LIETA SERATA, GRAZIA.
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Un abbraccio Vera
grande, Grace
Grazie del tuo passaggio Hera. Un caro saluto, Grace