
E cominci a dissertare
tra onde ed aria
come figura plenaria
che dirige la sua conferenza
avviandomi
tra irte punte di scogli
dedite a ferire e lacerare,
a soffocare il lievito felice
delle mie giornate,
a diffondere ombre
che gravitano sul mio sole.
Tu sei sillaba scevra di luce
dedita a distruggere
il mio incanto vitale
con discorsi impigliati
nella tua logica matematica
atti a creare crepe
dentro la mia anima
in una continua recidiva
che non si rigenera mai
perché la tua ultima parola
è sempre
gelido vento di libeccio.
Commenti
La poesia è troppo bella, ben costruita e ben ritmata con una bella escalation, sempre più intensa man mano che si legge. Complimenti davvero Grace!
l'autostima di chi sta loro accanto, forse non si rendono conto di quanto male fanno
a chi è loro vicino. Grazie del passaggio. Un caro saluto di serena giornata, Grace