Non pensate a me
come la figlia di mio padre.
Non pensate a me neanche
come la madre dei miei figli.
Per favore non pensate a me.
Non dite – ah sì, quella tipa con il cane nero.
Oppure – ridicola, sempre con
la testa tra le nuvole.
Non mi additate,
ve lo chiedo in ginocchio,
come l’ex di quel tale
che da anni non si vede – che sia morto…?
Ecco, lo ripeto con le buone, non pensate a me.
Commenti
Brava!
Un saluto da Ibla.
scritto del 2008...
Ma... è un chiaro messaggio che sa di provocazione/ri chiesta... che in genere si fa quando si nota il cinismo e/o l'inopportunità della gente;
attuale fenomeno diffuso sempre di più!
- Dalla stesura esplicita e tonda -
Ma poi, cos'è questa cosa qui che ognuno dev'essere collegato ad altri?! siamo fine a noi stessi; che poi, a qualcuno, piaccia legarci ad altre vite e accadimenti... mi sembra davvero come fosse "un giudizio a vanvera, voluto, inopportuno... "