Perché mi hai portato quaggiù,
quando potevo starmene accovacciato
su una distratta nube d'autunno
e sorvolare tutti i mari quieti?
Perchè mi hai dipinto di colori
e passioni contrarie
di stagioni e volti aggrovigliati
come sorrisi nelle autostrade
degli esodi estivi?
Potevo restarmene in disparte
tra le pieghe di qualche libro
o cielo dimenticato,
nella calma piatta della prestoria del pensiero.
Invece eccomi ad orbitare,
come delicato satellite,
attorno al tuo centro di volontà,
attorno ai tuoi segreti inconfessabili,
attorno alle tue manie,
ma non dimenticare mai,
anche io sono umano, umano come te.
quando potevo starmene accovacciato
su una distratta nube d'autunno
e sorvolare tutti i mari quieti?
Perchè mi hai dipinto di colori
e passioni contrarie
di stagioni e volti aggrovigliati
come sorrisi nelle autostrade
degli esodi estivi?
Potevo restarmene in disparte
tra le pieghe di qualche libro
o cielo dimenticato,
nella calma piatta della prestoria del pensiero.
Invece eccomi ad orbitare,
come delicato satellite,
attorno al tuo centro di volontà,
attorno ai tuoi segreti inconfessabili,
attorno alle tue manie,
ma non dimenticare mai,
anche io sono umano, umano come te.
Commenti
C'è un alternarsi e un crescere continuo di situazioni emozionali, tra il rapace e l'agnellino.
E quello interiore tra il me ed l'io, per trovar giustificazioni e giustificare... per dar pace a noi stessi. E forse la pace la si trova nell'ultima strofa...forse.
Complimenti!
descrivi la fragilità umana con una poesia originale e coinvolgente.
Complimenti .