Nel centro cittadino
rimane tale e quale
l'antico giardino
le aiuole con l'erme
sorvolate dai piccioni
le panche sotto gl'ippocastani
e le altalene
Mancano le cantilene
dell'amica d'infanzia
che lanciava alta la palla
o con passo di danza
saltellava a pie' pari
o s'una gamba
i giochi da strada
con le conte
e le corse a perdifiato
Dopo anni mi scorge
una signora
e del tempo andato
si discorre
ricorda ancora
il gioco del dottore
e come allora,una sera
volle ancora levarsi i panni
Commenti
Ciao Elisa
Anche questa poesia deriva da miei vissuti, tra realtà e finzione
sogni e desideri.
In questo modo emerge, credo, la mia personalità.
Il giardino esiste, la bambina anche ( da anni mai più vista). La chiusa è di fantasia.
Mario
Gradita! Ciao....