Su una battigia di viole
sonagli di nuvole
son sbadigli di parole,
asterischi di grano
recisi dal vento
nel bacio di una sera
annodata al firmamento.
Finestre sul petto del cosmo,
atrio di luna e marea,
fra gli arabeschi del ricordo
mieto sguardi di sbagli accesi
e nel calamaio del silenzio
intingo questo soffio d’inverno
spogliandomi d’immenso cielo.
sonagli di nuvole
son sbadigli di parole,
asterischi di grano
recisi dal vento
nel bacio di una sera
annodata al firmamento.
Finestre sul petto del cosmo,
atrio di luna e marea,
fra gli arabeschi del ricordo
mieto sguardi di sbagli accesi
e nel calamaio del silenzio
intingo questo soffio d’inverno
spogliandomi d’immenso cielo.
Commenti
ad accettare il cambiamento,
anche quello di stagione.
Ma le tue parole nascondono altro,
un senso lieve di vibrante inquietudine,
che coinvolge mentre la si legge.
Ed ancora complimenti per le ultime 3 righe,
una chiusa di livello superiore.
Davvero gradita la tua poesia.
A presto.