
La brezza marina travolgeva il respiro
ed il vento giocava con i nostri capelli
sciamando con le nuvole
a battere i tamburi sugli scogli:
era la nostra scenografia
di estati smaglianti
riflesse in zolle di topazio e oro.
Gioia da incamerare:
nutrimento del nostro sentimento!
Ora questo tempo non ha più voce:
sono ore amorfe
passate nel seno delle distanze
mentre gli occhi osservano un buio arcano
che non trova più le stanze del cuore
avendo nello sguardo solchi avari di sorriso.
Ci muoviamo come sbiadite sagome
con mani che viaggiano disunite
in quell’indifferenza che sale dal profondo.
Un amore smarrito non riesce
a dissetare l’arsura
di due anime lontane.
Commenti
La tua Poesia -lei si- trova le stanze del cuore.
Sempre eccellente!
Un saluto