è un' eco profondo nella valle
oltre quell'aria fredda che sfuma in grigio ,
ogni contorno oltre l’orizzonte che rassicura,
c'è la tua mano forte, papà
che mi torna sostegno.
La ricevo come una roccia accoglie il vento e si fortifica
nel tempo
cela la forza alle tempeste
e in un attimo di quiete rinasce e
si lascia amare.
Ed io ho piccole mani aperte
per stringerla ancora.
spiegazione: il continuo de"Un amore perduto ed una figlia astratta".
i beni? Innumerevoli e buoni?
Ma dietro questi
non vedi come -
una migrazione di farfalle -
le opinioni delle genti
tutte coincidere
forse che cantare
in altri lidi e terre e ad estranei
non sarà poi tanto diverso.
Così allentano le luci
qualche disegno sull’azzurro
suoni di uccelli cantano il ritiro
alcuni li conosco a memoria
altri non ricordo e non saprei
né dargli un corpo né una dimensione.
.
I nuovi nati svolazzano d’intorno
un po’ perplessi guardano nel nido
prima di convincersi ad andare.
.
A fil di bosco il vento della sera
mi passa sulla testa e mi accarezza
come se dal mio nido provenisse.
insieme a chi ti vuole bene.
Sei lì che aspetti spesso
un 'attenzione che non arriva,
sei lì che ascolti i cuori ???? anche
di chi non ti vuole nella loro vita.
Tu padre che accogli nel cuore
ogni momento ,ogni attimo di amore
anche se alcune volte non contornato
dal rispetto, di chi ti abbraccia senza senso.
Tu figlio. che spesso non comprendi
quando l'amore verso un padre
debba essere speciale, contornato
da valori sinceri ,da raggi di sole
splendenti.
Tu però ti dimentichi anche
di come ci si comporta da vero padre
come quando ti assale la rabbia ,e la tua
violenza si scatena verso chi ti ama.
Padre ,amico ,ma anche nemico
oggi un insieme di incredibile follia
ogni istante dove la bellezza vola via
Un padre per sempre ,un padre una parola
gentile dove le emozioni ti stringono forte,
e un pensiero grande verso lassù
dove tanti papà ci guardano con luce ,
dove il loro amore continua a splendere
dove la pace ci appartiene
.
insieme
con fretta e trepidazione
giovanili errori
ma che fecero fiorir vita...
Ora vive nel cielo
fors'anche
per le lacrime loro
che gli redimisero,
fors'anche per venti minuti
che quel fanciullo
al suo papà
fece di': "Mi scuso"
e "Ero troppo giovane..."
ora va, vivi e si felice
che crescendo
si impara la misura
ma di noi restano
solo ricordi,
che ci guardano
senza giudicare.
Nel chiarore della luna
- voce d'incanto remoto:
"Sopraffina", il fanciullo
germoglia come un fiore
stende a quei tenui
raggi, che virenti
sui colli e gli armenti
colora la pietra vitrea,
mentre intanto
al riposo la gente si corica -
una allodola nel tempo
di un volo silente
assapora il vento
il tenue fruscio delle sue piume
il ratto presto s'accende
che di lune non vedrà più nessuna.
Così sotto i cipressi
poco lontano il camposanto
attende sotto la luna quel
favorevole sorriso:
ed il fanciullo canta allegro
"Nonna! Nonna! Dov'è il paradiso?".
sogni di materia informe
modellata dalla luna
un incresparsi di onde
di fiumi e ciotoli:
mentre tu Sabrina
al sol invernale
buona e felice
delle tue trecce
che piano riposi
e tu o luna:
- silenziosa e pellegrina -
mentre la terra è stata
da te condotta
sull'orbita del sole
che immobile
per ore per ore
immobile nel cielo muove
la giornata ed è sera
mentre le stelle
una ad una
appaiono su quel manto
del cielo in officino
di pensiero
che ratto al rigoglio
s'adagia mentre
la raganella insieme
al martin pescatore
al riposo della notte va.
E tu tiepida notte
gennaio non si fa ricordare
che passano vigilie
e nevi sull'ore
del nostro felice
conversare.
Aspettando il sorgere del sole,
azzarderò a scindere colori
che, troppo scuri intorno e dentro me,
proclamano maligna questa notte.
Mi ero imposto di dover sognare
un qualcosa capace d’ingannarmi
e di arretrare nel fondo dell’oblio
percosse inflitte al centro degli affetti.
Per far d’uomo ferito un’eccedenza
e dal dolor staccarlo almeno in parte,
soccorso ho chiesto a donna poesia
ma solo versi avversi lei scandiva.
Ho esplorato luoghi del passato
in cerca di ricordi un po’ sfumati
facendo sosta per capire bene
quelli più degni della mia attenzione.
Per mitigare errori non voluti
soccorso ho chiesto alla madre mia
al fin di dare al cuore un po’ di tregua
ma solo sguardi lei mi regalava.
Se l’alba parlasse come io vorrei,
costruirei un castello più sicuro
e questa volta di sabbia non sarebbe.
Avrebbe mura d’acciaio molto spesso,
possenti al punto da non fare entrare
spifferi d’un vento che non tiene conto
di quando lo pretendo mosso a brezza
nel mentre domo esecrabili sgomenti.
*
Aprile 2023
XXXVII
L’inverno triste attesa
ed il freddo ed il camino
il saluto dato al vicino
stamani per il paese
ed è un trovar amico il giorno
splendida la notte di poesia
questa che scrivo è la mia
che concimo come maggese
Inverno freddo ed è la merla
sembra il giorno lontano
quando a sera ci ritroviamo
in famiglia ed era tanto allor
ed ancora inverno brodi grassi
il pollo nel forno che scoppietta
il vino e l’ocra, di formaggio la fetta
nella giovial cascina ove vige amor.
bimbi e fiori di arancio
e per quelle che piangono
per consolarle
sgranavo il mio organo da chiesa
per la gente in lacrime
per coloro che non hanno nulla
per gli affamati
e Dio dall'alto dei mondi
divino infinito immortale
da lassù ci vuole cercare.