S crivendo in abbandono 

C on note in ultrasuono

H o pianto quel che sono

I ntorno al tuo frastuono. 

F irmo oggi il mio condono:

O rgoglio senza trono.

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Profilo Autore: MArTe  

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Commenti  

catilo
+2 # catilo 02-04-2025 00:48
Bei versi per un Acrostico di amaro sarcasmo! :-|
Piaciuta.Buonan otte.
MArTe
# MArTe 02-04-2025 19:13
Grazie mille per l'apprezzamento , Catilo :-)
ioffa
+1 # ioffa 02-04-2025 00:53
Un acrostico di 6 settenari tutti in rima con un filo logico perfettamente sensato, facilmente comprensibile nonostante i tanti vincoli tra lettera iniziale, lunghezza dei versi e loro terminazioni. Per esperienza personale, son lavoretti divertenti ma impegnativi, assolutamente non facili se non ci si accontenta di un'accozzaglia di parole appiccicate banalmente tra loro.
Il trono sarebbe meritato :-)
MArTe
+1 # MArTe 02-04-2025 19:16
Grazie ioffa, la tua analisi sul processo di creazione mi piace sempre. Hai ragione: comporre questo testo è stato divertente, proprio per la sfida (il rispetto di diversi vincoli, che tu hai ben descritto) che rappresentava. Sfida con me stessa, ovviamente. :-)
Sisifo Gioioso
+2 # Sisifo Gioioso 02-04-2025 09:42
L'ultimo acrostico che ho letto, di una poetessa che mi era molto cara, si è poi rivelato un congedo di sé. Non so cosa fosse o sia poi successo. Da allora gli acrostici mi rattristano. Anche il tuo ha un fondo di tristezza.
MArTe
+1 # MArTe 02-04-2025 21:08
Anche nel mio c'è un fondo di tristezza, è vero, ma, nel profondo, anche una ricerca disperata di sostanza e vita. Grazie per la lettura e il commento Sisifo!
Jean-Jacques
+2 # Jean-Jacques 02-04-2025 11:03
Basterebbe il titolo e la composizione di questo acrostico per dare la misura del profondo senso di sconforto, di tristezza e forse anche di capitolazione contenuto in questi brevi ma intensissimi versi. Eppure l’azione stessa dello scrivere, seppure “in abbandono”, sembra profilare una riacquisizione valoriale di verità ed emozioni che promanano direttamente dal subconscio e dai meandri più ineffabili e inesplorabili dell’anima. E i successivi richiami sonori indicano ulteriormente un’incursione conoscitivo-per cettiva che subito dopo si traduce in un’evidente rinascita e riaffermazione di ambiti e dimensioni prettamente personali e individuali, ben rimarcate, tra l’altro, dall’immagine purificatoria del pianto e, soprattutto, dall’atto di firmare il proprio condono. Certo, la chiusa sembra preludere quasi a una regressione di rassegnazione e arrendevolezza emotiva. Ma a ben vedere quell’orgoglio senza trono, può anche interpretarsi come una dichiarazione di consapevole accettazione e presa di coscienza, e, dunque, quale rivelazione ultima di un superamento, una rifioritura e una rivalorizzazion e delle stesse evocazioni di dolore, disgusto e allontanamento che costituiscono il nucleo tematico e fondativo di questo breve ma altrettanto eloquente e suggestivo testo poetico.
MArTe
# MArTe 02-04-2025 21:22
Wow Jean-Jacques! Il tuo commento, preciso e profondo, è più evocativo dello stesso mio componimento. Ti ringrazio per quest'empatica interpretazione e per il tempo speso in questa dettagliata analisi. :-)
Aug94
+1 # Aug94 02-04-2025 22:51
Ciao Marte ho commentato la poesia su un altro portale, lo sai ti seguo con interesse e con piacere :-)
MArTe
# MArTe 02-04-2025 22:59
Ciao Aug94, grazie mille! Mi fa piacere che le mie produzioni ti suscitino interesse. Grazie...

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