Betulla era il tuo nome
notte e giorno a stendere le fronde
t’adoperavi.

L’ usignolo sul  flebile ramo
la  reggia costruiva
per non turbare la quiete tua.

Nella calura estiva
al ritmo del vento danzante
l’ombra spargevi.

Maestosità palesavi
mentre il bimbo gaudente
al sorriso esortavi.

Che resta
delle intarsiate fronde
negli avviluppati rami?

Poco! L’uomo t’ha preso
una mattina di marzo
e con ardore storpio t’ ha reso.

Povera mia voce combattuto ha la guerra!
Dopo essersi annoiato
l'uomo t’ ha lasciato.

Ora la tua forza ammiro
pur nello strazio novella esistenza offri
a ciuffi di foglie dei mutilati ceppi.

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Profilo Autore: Maria Rosa Cugudda  

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Commenti  

Cristina Biga
+1 # Cristina Biga 07-06-2012 10:47
bella e delicata molto vera l'uomo non rispetta la natura, gli alberi feriti piangono, ma con forza continuano a vivere grande esempio per noi ... la tua sensibilità è da lodare hai dato vita ai versi, condivisa e molto apprezzata...
Franco
+1 # Franco 07-06-2012 11:17
Delicata e vera....Bella. Fr.
Debora Casafina
# Debora Casafina 07-06-2012 13:01
bellissima io sono molto legata alla natura e trovo questa dedica ricca di amore e rispetto
Maria Rosa Cugudda
# Maria Rosa Cugudda 07-06-2012 21:56
Grazie, a voi tutti!

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