Post-mondo a teatro.
Tarlo,
Tarlo,
come unico suono rimasto.
Eco.
Lontano .
Invisibile.
Ingoia,
sulla terra seppellita
l’ombra che fu.
Dell’uomo
il suo respiro senza pori;
cuore che batte,
senza più moto
dissolto, in vapori,
senza più moto
dissolto, in vapori,
e con chiuso sipario
uno strano sudario.
uno strano sudario.
Aut! Aut!

Commenti
Cosa rimarrà dell'uomo? Un sudario con impresso il male stesso dell'uomo.
L'immaginazione raffigurata del futuro implica sempre la necessità di conoscere realtà diverse da quella vissuta, che in maniera evidente non soddisfa.
Se l'agire sarà questo, questo sarà il sipario sul sudario dell'uomo.
Anche questo sudario forse non conterrà raffigurazioni su ste stesso, rimarrà bianco con una lacrima di speranza impressa.
Quella speranza che segue sempre il tuo pensiero, forgiato di essa anche nei momenti cupi in cui la visione si annebbia.
Nella mescolanza dei colori vi è la naturale curiosità che spesso porta in caso di vicissitudini buie a divenire accennata. I tratti si confondono
quasi a volersi nascondere dall'esibirsi sul reale. Una tela e un palcoscenico queste le raffigurazioni del tuo poetare: una tela su cui incidere la vita, un palcoscenico su cui spiegarla e cercarla.
Cosa rimane? Il tarlo esistenziale, lo stesso che ha mangiato al suo interno le domande e le risposte, le magnifiche sorti
e progressive, coprendo tutto con l’angoscia di un sudario post mortem, senza speranza di resurrezione per nessuno,
la sua eco. Stranezza del chiamarsi uomo, avere nelle mani la possibilità di stabilire nel mondo l’equilibrio perfetto tra risorse e distribuzione ed averlo sciupato in un abisso di differenza incolmabile di accumulazione e penuria, Aut Aut entrambe assolute, assurde in un teatro dell’assurdo ma altamente umano. bellissima altrochè. ciao
passo, il mondo sembra candidato alla distruzione, magari subirà una variazione, forse abitato
da altri esseri che avranno più rispetto per il loro pianeta. Per scongiurare questa catastrofe,
noi uomini dovremo cominciare a riflettere sulle scelleratezze compiute e ritornare sui nostri
passi chiedendo venia e perdono alla nostra madre terra. Versi notevoli che guardano al futuro
pieno d'enigma. Complimenti Hera. Buona serata Grace