concerto per archi
ha lasciato note di odori e di violini
la Tempesta sul prato bianco.
vasti particolari e intimi risvolti svestono le proprie difese.
cadono passi e carezze
sotto gli scandalosi portici
in questo giorno mistico
dall’odore d’osteria
dove il sangiovese brinda
alle ritrovate bocche.
inseguita da un nuovo giorno
la voluttà scardina
parole imposte
irradiando, nei minuti capillari,
sangue di rossa aulentissima passione.
sorridente come un Cielo D’Alcamo
una Bologna infreddolita
cerca riparo in cappotti corsari
ammantanti versi e gesti audaci.
abbiamo stivato sogni
attraversando ostili terre
squarciato ombre
di giorni fangosi
e notti avide di bufere
ormeggiando cime ai polsi.
e adesso sì, Vivaldi potrà riprendere le sue note
per accordare ancora
archi di schiena alle nostre volte.
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