Ho il tramonto dei tuoi baci
a stringermi d’illusioni
ed un rincasar di battiti
ceduto al tempo dei tuoi ma
ed assaggio arpe d’addii
e spengo echi di girasoli
in una pioggia di costellazioni.
Le geometrie del palpito
più non scrivono del tuo cuore
ed un costato d’inverno
tinge il suo calamaio
in una malinconica promessa:
leggerò il tuo silenzio
sulle soglie del mio petto.