Poi ci sono quei periodi di follie

e monasteri candidi rabberciano luci

su vetrate di spaccati

- arcobaleni -

mai affilati o arrotondati

come i miei pugni

chiusi tra i ricoveri

ed i silenzi incipienti

macchie oscure dei miei ricordi

di morte che sopravviene - improvvisa -

come il biancore del sole

quando lo fissi e t’acceca

Poi la quiete

Ed un senso di glicini

Il profumo di discordanze semplici

e note

di viola e giallo mimosa

Sono io così

Un fiore andato

All’apice del tempo

Ma mai dimenticato

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Profilo Autore: sasha  

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Commenti  

Simone*
+1 # Simone* 13-10-2024 18:39
bella e vera ...
in un passaggio di versi che si fondono in tempi diversi...
Meravigliosi passaggi di questi versi
che di certo non saranno inascoltati.
Se ancora qualcosa di umano resiste in questo spaccato di esistenza che ora più che mai appare così infeconda .
Un abbraccio Sasha .
Toni Zito
+1 # Toni Zito 14-10-2024 14:24
Ciao Sasha, è molto profonda e intima, se veramente la tua poesia ti indentifica hai trasmesso tutta te stessa.
Istintivamente ho usato il femminile, spero di non essermi sbagliato.
Cordiali saluti.

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