Come aquiloni fossimo nel cielo
sospinti dal ragazzo ancora in noi
secondo lo spirar d’alterno vento
concediamoci il tanto breve tempo
e il tanto vasto spazio per volare
dimensioni d’assurda sproporzione
che così decretarono gli dèi.
Trasportare facciamoci dal caso,
dai tortuosi ed arcani suoi percorsi
senza null’altro chiedere alla sorte,
“senz’alla vita immortale aspirare
ma esaurendo ogni campo del possibile”. (*)
Cogliamo quel che vien e amiam l’amore
della vita pulsione primigenia
e tutte le passioni figlie sue,
talora contrappunti disperanti
ma consci che “del viver non c’è amore
se del viver non c’è disperazione”. (**)
Finché fatal quïete non sia giunta
che non fa riconoscer prima notte
né una seconda o terza e nessun altra
né giorni spesi in canti luminosi.
(*) da Pindaro, III Pitica
(**) Albert Camus, Il rovescio e il diritto
Commenti
Ti capisco quando parli di "amore come unica forza capace di rivestire di sensatezza la nostra esistenza". Forse è un po' riduttivo, l'animale uomo ha esigenze prioritarie, che però non si prestano altrettanto bene a farci vivere pienamente appagati (ma poi le dinamiche possono diventare complesse, c'è chi vive un unico amore per una vita, chi si innamora spesso di donne diverse, e qui sono guai).