Muore di freddo
una lingua che non so più parlare
e innevato il sibilo d'un cannone
a cui suda la fronte

Nel rantolo delle sovrapposizioni
butti lessi piangono vendetta
mentre le foglie vecchie restano dritte
Espanse per l'ombra
e a loro volta ombreggiando quelle sotto

Per ogni passo che affonda di tre metri
non una merda da poter pestare
-sia chiaro, sempre per sbaglio-
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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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