Cittadina del mondo
adoravi definirmi
sempre in cerca di avventure
e ricche esperienze.
Ore ed ore a raccontarci
viaggi esilaranti
strambe curiosità
affascinanti culture.
Scambio di storie
vissute con entusiasmo
tra risate, giochi poetici
e incredibile vitalità.
Poi quella lettera
grido di aiuto e dovere
per condurti in un altro viaggio
stavolta senza entusiasmo e risa.
Sopra un grigio uccello
sei volato verso terra straniera
in difesa della vita.
Con coraggio e orgoglio
hai combattuto una guerra
non tua ma dovuta
per amor d'un grande popolo.
Ora saresti dovuto ritornare
trionfante e fiero
per aver donato libertà
ad anime imprigionate.
Trillo d'un telefono
voce tremula
notizia del tuo ritorno
ma in scatola di metallo.
Il rientro nella tua terra
su quel grigio uccello
non ti è stato dovuto.
Solo un drappo è giunto
senza occhi e sorrisi luccicanti
pronti a narrarmi avvincenti storie.
Grida che ancora incredule
chiamano il tuo nome,
nessuna risposta arriva.
Silenzio che urla odio e dolore
verso una patria che ti doveva
onor di vita e gloria d'eroe.
Rabbia ne fa da padrona in me,
non mi do pace
tutto un incubo è stato...
mi ripeto incessantemente.
Ora mi chiami, mi svegli
mi racconti di altri posti
da visitare, da vivere
per poi esprimere in versi
ciò che m'hanno lasciato.
Ma tu non chiami, non mi svegli
la speranza svanisce
compare la rassegnazione,
da oggi viaggerai sempre e solo
girovagando tra le nuvole.
Mai più narrerò in versi
di luoghi fatti nostri
in calde estati e rigidi inverni.
Poesia mi son fatta per parlare
di cuore impavido
viandante non per diletto
ma per rispetto della vita
che in esso non batte più.
adoravi definirmi
sempre in cerca di avventure
e ricche esperienze.
Ore ed ore a raccontarci
viaggi esilaranti
strambe curiosità
affascinanti culture.
Scambio di storie
vissute con entusiasmo
tra risate, giochi poetici
e incredibile vitalità.
Poi quella lettera
grido di aiuto e dovere
per condurti in un altro viaggio
stavolta senza entusiasmo e risa.
Sopra un grigio uccello
sei volato verso terra straniera
in difesa della vita.
Con coraggio e orgoglio
hai combattuto una guerra
non tua ma dovuta
per amor d'un grande popolo.
Ora saresti dovuto ritornare
trionfante e fiero
per aver donato libertà
ad anime imprigionate.
Trillo d'un telefono
voce tremula
notizia del tuo ritorno
ma in scatola di metallo.
Il rientro nella tua terra
su quel grigio uccello
non ti è stato dovuto.
Solo un drappo è giunto
senza occhi e sorrisi luccicanti
pronti a narrarmi avvincenti storie.
Grida che ancora incredule
chiamano il tuo nome,
nessuna risposta arriva.
Silenzio che urla odio e dolore
verso una patria che ti doveva
onor di vita e gloria d'eroe.
Rabbia ne fa da padrona in me,
non mi do pace
tutto un incubo è stato...
mi ripeto incessantemente.
Ora mi chiami, mi svegli
mi racconti di altri posti
da visitare, da vivere
per poi esprimere in versi
ciò che m'hanno lasciato.
Ma tu non chiami, non mi svegli
la speranza svanisce
compare la rassegnazione,
da oggi viaggerai sempre e solo
girovagando tra le nuvole.
Mai più narrerò in versi
di luoghi fatti nostri
in calde estati e rigidi inverni.
Poesia mi son fatta per parlare
di cuore impavido
viandante non per diletto
ma per rispetto della vita
che in esso non batte più.
Commenti
Mille grazie davvero Antonietta.
Buona serata
Sei bravissima.