Arrivò la sera

Silente fu il mattino
nel giorno in cui la nera signora
bussò alla tua porta,
dicendo son io la morte,
guarda il mio viso,
porto in dono la sorte
dietro di me
polveri come corte.
Parole vuote rimasero in quel dì
ne mai la tua voce più s’udì .
Venne a prenderti in quella stanza
quando io fremevo di speranza.
Camici bianchi
si mossero stanchi.
Ti videro in quel giaciglio
pallido, bianco come giglio.
Dissero
– Ancor si spera-
un soffio ti portò verso la sera.
Apristi gli occhi d’improvviso
so che vedesti il Paradiso.
T’abbracciai cullandoti al mio cuore,
te n’andasti…
Come la neve
senza rumore
lasciandomi accanto
rivoli d’ amore.
Pronta era la dimora
ma di vederla per te
non fu più ora.
Apparisti ai miei occhi stanco
rimasi immobile al tuo fianco.
Pregai la Mamma
che ti portasse con LEI
e come vien dal ciel la manna
s’aprirono le porte prima delle sei
e bianchi cavalli alati
percorsero i cieli ancor stellati.
Era il giorno di Ognissanti
s’udirono degli angeli
per te i canti.
Questi versi di dolore pieni
sembrano dire
amor
perché da me non vieni ?

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Profilo Autore: genoveffa frau  

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Commenti  

Alberto Berrone
# Alberto Berrone 03-11-2021 00:45
Poesia triste ma bella.
Cari saluti dal sottoscritto :-)

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