Non e’ l’Italia mia
quella delle sottane
E’ quella di mani intorpidite d’acqua
di giovani operaie
che fra le loro dita
non s’avvinghiava filo
ma erba incattivita che minacciava il riso
L’Italia
mia
e’ di terra:
di contadini e cibo,
di mandrie e cuori in paglia
Dell’abbracciare l’arma
per vivere di vita
Morire poi di neve
per perdere battaglia
L’Italia mia e’ quella
della persona onesta
che ancora coglie fiori
ai lati della strada
Che si commuove al piangere
d’un miagolio di bimbo
e ne accarezza il capo
felino
e sfoglia un fiore
quella delle sottane
E’ quella di mani intorpidite d’acqua
di giovani operaie
che fra le loro dita
non s’avvinghiava filo
ma erba incattivita che minacciava il riso
L’Italia
mia
e’ di terra:
di contadini e cibo,
di mandrie e cuori in paglia
Dell’abbracciare l’arma
per vivere di vita
Morire poi di neve
per perdere battaglia
L’Italia mia e’ quella
della persona onesta
che ancora coglie fiori
ai lati della strada
Che si commuove al piangere
d’un miagolio di bimbo
e ne accarezza il capo
felino
e sfoglia un fiore
Commenti
ahh scusa dimenticavo " Neeeeeeeee "
Un saluto.
ciao
Così, in occasione del centocinquantes imo anniversario dell'Unità d'Italia, scrissi questi versi.
Grazie a Sara e a tutti voi
Carla