Cosa vedo.
Formichine
su e giù dai portici
con un tappo di cristallo come occhio
oppure senza marito
come le oliere spaiate
una traccia
di rossetto violacciocca
quando riderai, riderò, sui denti.
Dio, che fine macabra,
una canna dell'acqua
azzurro-cielo abbandonata
e con la testa di serpente.
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