Stasera ho attraversato un varco irreale.
Un sentiero ornato di statue silenziose
e piante che sembravano respirare.
Nel parcheggio, una chiesa sconsacrata
battiti antichi nell’aria.
Già lì ho capito che nulla sarebbe stato normale.
Poi, una porticina.
Piccola, discreta, quasi timida.
L’ho aperta e il mondo si è piegato.
Un sipario.
E dietro…
un inferno meraviglioso,
un teatro dimenticato dagli dei.
Sedie da regina,
poltrone che sembravano abbracciarmi,
pentole di rame sospese come stelle,
marmi ovunque, vivi, sacri.
Acque che scorrevano lente,
sane, lucenti,
come se sapessero il mio nome.
Ero lì,
nel cuore di un sogno.
Mi sono sentita parte del quadro.
Affascinata.
Indimenticabile.
Commenti
Bella poesia.
Ciao, Eleonora, buona serata.
Buonanotte