"Tu ci sei mai stata sulla terra?" Questo mi ha chiesto la mia sorellina oggi. "Sì, non molto tempo fa, nell'estate del 2020. Ero nata in una casa di Gaza, tra le strade strette e le case di cemento di questa città densamente popolata, con i suoi vicoli stretti e tortuosi, le sue moschee, i suoi mercati affollati e i suoi bambini che giocano per le strade." Gaza, e che cos'è? Una prigione a cielo aperto? "Sì, i palestinesi direbbero che è una città che si trova sulla costa del Mar Mediterraneo, circondata da muri e reticolati, con una storia e una cultura ricca, ma anche con una realtà di conflitto e occupazione." Di tanto in tanto torno con la mia essenza su quella terra intrisa di sofferenza, lacrime e sangue, dove la vita è una lotta quotidiana per la sopravvivenza, tra le dune di sabbia del deserto che si incontrano con le acque del mare, e le palme da dattero che si ergono verso il cielo. "Ma la vita a Gaza è dura!" ha sbuffato la sorellina, e poi ha proseguito: "Lo so perché anche io ci sono stata pochi anni dopo il tuo arrivo, e sono nata in un posto dove le bombe cadevano dal cielo e le case venivano distrutte, dove la paura e l'incertezza sono sempre presenti, e le strade sono piene di macerie e di ricordi dolorosi." Io avrei avuto bisogno solo del latte della mia mamma e d'amore infinito, invece ho aperto gli occhi su una terra arida circondata da filo spinato e muri di separazione; la mia unica ninnananna erano i colpi delle armi da fuoco e le urla dei feriti. "Una mamma... non so proprio come potrebbe essere. Che voce potrebbe avere?" Io le ho spiegato che la mia mamma, prima delle bombe, aveva la voce avvolgente come il miele, occhi dolci e sorridenti; si prendeva cura di me come una lupa innamorata della vita, nonostante le mille avversità. "Non abbiamo forse la stessa mamma?" Mi ha guardato la sorellina allibita. "Sì, mi sono affrettata ad obiettare, ma io conosco la sua vera essenza, la sua personalità; tu solo la sua ombra, l'ombra che di lei l'angustia della vita ha lasciato." Chissà se un giorno la rincontreremo? "Certo che la rincontreremo!" In una diversa forma, corpo, naso, bocca, occhi diversi, ma riabbracceremo la di lei essenza. "Un giorno torneremo, puoi starne certa."