Tra i corridoi, vari volti mi guardano e mi comunicano varie emozioni.
Tristezza per lo più e sconforto, solitudine.
Il ticchettio dell' orologio da parete, fa scorrere il tempo lento.
Lo percepisco io, da persona esterna alla struttura.
Sono al secondo piano del Rsa, a trovare la mia nonna che ha rotto il femore, alcune settimane fa.
Tante persone nella sala, sono sedute ad aspettare la cena.
Hanno accanto infermieri e addetti all'assistenza.
Sono solo le 17 e stanno già preparando il tavolo per cenare.
Gli infermieri controllano il diabete, gli danno le medicine che devono prendere.
Qualcuno sorseggia un po' di acqua e inganna l'attesa guardando una piccola televisione con volume basso.
Ci sono una quindicina di persone in un tavolo rotondo e tutte si guardano tra loro.
Sono annoiati dalla solita routine, letto, bagno, mangiare e di nuovo camera.
Qualcuno mi chiede chi sono e io gli rispondo, iniziando così a farmi conoscere e a conoscere un po' di loro.
Il loro nome, gli anni, la loro storia.
Mi commuovo dentro e mando via le lacrime.
Tante persone aspettano i parenti e non sanno se verranno oggi o domani.
È dura essere li per tanti che vorrebbero essere a casa con la propria famiglia.
A volte le condizioni non lo permettono e allora li mettono nel Rsa o in casa di riposo.
Basta dare un poco di sé, dire due parole e vedi già i loro volti colorarsi di vita, di sole, di speranza.
Ed è questo che è importante, dare un po' di calore.
Rendiamo così migliore la giornata di qualcuno, ne sarà felice.
Tristezza per lo più e sconforto, solitudine.
Il ticchettio dell' orologio da parete, fa scorrere il tempo lento.
Lo percepisco io, da persona esterna alla struttura.
Sono al secondo piano del Rsa, a trovare la mia nonna che ha rotto il femore, alcune settimane fa.
Tante persone nella sala, sono sedute ad aspettare la cena.
Hanno accanto infermieri e addetti all'assistenza.
Sono solo le 17 e stanno già preparando il tavolo per cenare.
Gli infermieri controllano il diabete, gli danno le medicine che devono prendere.
Qualcuno sorseggia un po' di acqua e inganna l'attesa guardando una piccola televisione con volume basso.
Ci sono una quindicina di persone in un tavolo rotondo e tutte si guardano tra loro.
Sono annoiati dalla solita routine, letto, bagno, mangiare e di nuovo camera.
Qualcuno mi chiede chi sono e io gli rispondo, iniziando così a farmi conoscere e a conoscere un po' di loro.
Il loro nome, gli anni, la loro storia.
Mi commuovo dentro e mando via le lacrime.
Tante persone aspettano i parenti e non sanno se verranno oggi o domani.
È dura essere li per tanti che vorrebbero essere a casa con la propria famiglia.
A volte le condizioni non lo permettono e allora li mettono nel Rsa o in casa di riposo.
Basta dare un poco di sé, dire due parole e vedi già i loro volti colorarsi di vita, di sole, di speranza.
Ed è questo che è importante, dare un po' di calore.
Rendiamo così migliore la giornata di qualcuno, ne sarà felice.
Commenti
Se mi dovesse capitare l'occasione proverò a dare un po' di calore a qualcuno che ne avrà bisogno
Cari saluti dal sottoscritto
Racconto/cronaca di una triste realtà.
Ciao Mary