Brandelli di consapevolezza disincarnata
appaiono, a volte, nei pomeriggi turchini
pallidi
della memoria
frammenti di vita che restano
resistono
oltre ogni possibile ricerca
postuma
di un senso
mi sembra di vederti
di poter rispondere a quell’ultimo saluto
prima di incontrarci ancora
non sei così lontano nella mente
distante nel tempo riaffiori
col tuo sorriso un po’ beffardo
mentre ti volto le spalle per sempre
ignaro, nell’egoismo di un momento,
che non ti vedrò mai più
schegge di vita oltre la vita si nascondono
dentro
nei cortili ancora caldi della sera
fra gocce di sudore e polvere
e rimpianti mai consumati dal tempo
perché ora vorrei rispondere a quel saluto
perché allora non mi detti la possibilità di farlo
a questi luoghi, ormai cancellati,
la carne risponde ancora
sollecitata in palpiti improvvisi
da ricordi di odori e di suoni
eppure non so quanto veramente eravamo amici
quanto avremmo potuto esserlo ancora
domande sulla vita e sulla morte
a cui nessuno potrà mai rispondere
presagi di possibilità
smentite dalla necessità
essere è pensare?
soprattutto è respirare
e forse, amico caro,
in questo consiste il disagio della coscienza
preoccuparsi di vivere mentre si esiste
e già non si è più
A Ennio (15-8-1971 / 3-10-1983)
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