Ho fatto a pugni con Dio
l'altra notte al chiaro di luna.
Pensate sia stata lotta impari?
Non è così, non ho sfigurato
ho lottato, l'ho picchiato
e alla fine l'ho ucciso.
Certo, lui s'è servito
di armi non convenzionali
per sovrastarmi e umiliarmi,
io ho usato solo la forza dell'amore
l'ho colpito più volte alla giugulare
che gioia vederlo soffrire!
Che soddisfazione capire
che l'invincibile son io.
Ho fatto a pugni con Dio
sotto un cielo disubbidiente
e se anche voi un giorno lo incontrerete
non abbiate paura
se pensate a chissà quale magnificenza
se immaginate chissà quale onnipotenza
siete sconfitti in partenza.
Lui è soltanto un millantatore
e usa la sua fama, la sua leggenda
per non farvi accettare il male,
lui si da delle arie
rubando la debolezza
di un uomo che vaga nella tempesta
di un uomo che non riesce a darsi una risposta
sulla sua morte certa
sul mistero di un oscuro sentiero
che fa dell'uomo un falso guerriero
un putto, una carogna, un incatenato puledro
nell'albero della menzogna.
Commenti
Leggendo questa tua, carissimo Demetrio, ho visto un sospeso, come se avessi lasciato una pagina vuota di parole. Metafore che indicano una posizione che prendi non nei confronti precisi di Dio, ma nei confronti degli altri!
Bella, mi ha fatta pensare!
Buona giornata e ti auguro di trascorrere delle serene festività.
pensando all'autore della poesia:" ha fatto le fusa all'umiltà".
grazie
e rimane in lontananza la canzone di Bennato -sono solo canzonette- .......di vero rimane l'impotenza ..l'esilità dell'essere