Non preghi certo, poeta,
perso dentro alla tua pura dannazione:
arcana vetta della verità!
La tua fuga è grazia agilissima,
l’ideale leggerezza;
non v’è altro uomo
tanto delicato, tanto lieve,
capace di esperir la "cosità “
delle più svariate cose.
Il tuo riportare al suolo patrio
tutto ciò, che è lasciato da vedere
al nostro sguardo;
il tuo duro lavoro…del morire,
per reinventare eternità!

Commenti
Ogni BENE VERO, tutto TUO, Hera! E, per ora, BUONA DOMENICA!
smarrire, troppo spesso tacciono sui mali del loro tempo. L'immortalità è solo dell'arte sostengono alcuni, peccato che
molti di questi immortali, hanno finito i loro giorni in miseria. Però i mortali sono peggio, viva la Poesia allora se è il meno
peggio che c'è. Sempre brava!
Dalla sua tenerezza del cuore il reiventare l'eternità gioiosa.
Elogiabile quanto lodevole decanto.
Lieta Domenica Hera.
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oltre la morte donando un retaggio che si perpetua all'infinito in un arricchimento di pensiero rivolto ai posteri. Bella e giusta riflessione. Un caro saluto Hera!