C’è come una pioggia nelle scarpe
e fuori un lungo incendio
fino alla costola spezzata
-quale fragore fa l’indiscrezione della voce -
e poi s’è spento:
conosce, quella mano santa
quanto sia io poco resistente
(al mal de Vivre)
C’è come un ombrello sulla testa
orientato dove non mi volto
tu continui a crescere
soffiato con il vento, fai parte della ressa
-le nubi spinte alle perturbazioni
Per le strade vado, senza calze
le unghie smaltate di allegria
specchio nelle pozze la faccia che vorrei
al riparo dalla frattura insana
non ho pensato a recintare il cuore
sbadato muscolo: se ne va in giro
morso dal cane che non l'ha minacciato
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