ed il pino mugo disse
-via di qua
che non sono al tuo gregge-
Che dolore il distacco dagli arcaici deliri
Ed è un pino
ora un sasso
che mi scagliano in veste un passato
quello cieco
coi ventri accesi
le mani quasi stanche ad aderire al tuo
Serpeggiano voci -ora beffe-
sfilano il corpo mani -di lince-
e la greppia d'amanti disciolti ai numeri
è culla d'ossa vissute
strette
specchio a fatiche in odor di zagara
-via di qua
che non sono al tuo gregge-
Che dolore il distacco dagli arcaici deliri
Ed è un pino
ora un sasso
che mi scagliano in veste un passato
quello cieco
coi ventri accesi
le mani quasi stanche ad aderire al tuo
Serpeggiano voci -ora beffe-
sfilano il corpo mani -di lince-
e la greppia d'amanti disciolti ai numeri
è culla d'ossa vissute
strette
specchio a fatiche in odor di zagara
Commenti
versi così belli e sentiti .... un abbraccio complimenti...
Carla
Ciao
Carla