Sul far della sera
il cuor mi s’incendia,
come champagne di luce
un acquerello di grano
e m’abita l’anima
uno spiffero di cielo
avvolto nel dolce tramonto.
E mi cibo d’orizzonti,
sazio il petto d’attimi vissuti,
dove sei ora che ho intinto
i miei passi nel calamaio
degli inverni miei?
T’aspetto ad una colazione
di parole nuove
fra scucite carezze
ed illusioni d’amore.
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