Il tempo inesorabilmente
i nostri capelli imbiancherà,
di foglie secche
gli smaniosi passi ricoprirà.
Non avrei mai creduto di dover
rispolverare questi versi per te.
Ma il vento disperderà le strade.
Sorella, oggi c’è una figlia
dal volto affilato e triste
ai piedi del padre,
ch’è il volto
più triste e affilato
che in una donna
si sia mai veduto.
morire è il terminare di un amicizia
come la gioia la vita finisce
ma non sai perché e quando inizia
è il bagliore di una fiamma che svanisce
palla al centro, inizia la partita
rognosa, una bambina viziata
ci spaventa pensare alla dipartita
la morte è una vita iniziata
strada percorsa dal destino
vecchio stanco e decrepito
cenere fredda in un camino
lo aspetta un sudario di lino
temporanee sono gioia e speranza
ma lo realizzi solo se rimani
solo e triste nell’angolo di una stanza
troppi pensieri e la testa tra le mani
la morte è una vita iniziata
la vita un’amica ambiziosa e prepotente
delizia e uccide con mano fatata,
il vuoto che provi dopo aver tolto un dente
Non temo la morte……
Perché non si può temere ciò che non esiste……..
Quello che all’umana percezione sembra il perire è ben chiaro al senso superiore……..
Ogni cosa si trasforma e ciclicamente ritorna quando si percorre la via orizzontale…….
Colui che si pone sulla rotta verticale, può andare oltre la morte elementale…….
Tuttavia per qualunque cosa non vi è morte ma cambiamento di stato
È chiaro che per chi è prettamente sensuale
Perdere un amico o un caro non può che fargli male
Ma è solo perché la mente razionale non sa accettare il ciclo della vita che deve continuare…….
Poi chi ha paura di morire, non fa che andare contro la corrente vitale……
Ripeto: nulla muore, anche se all’apparenza sembra sparito ha solo cambiato stato…..
Il grande disegno infallibile dell’eterno ha nel centro del cuore il suo perno……
Tutto gira attorno all’amore, tutto nasce e cessa al suo momento
L’orologio cosmico non è un fallimento……
Il suo perpetuo e intelligente moto, non perde un colpo, non va così per caso…….
Solo che bisogna gestire la nostra mentalità che a mio malgrado distorce di molto la realtà……
Non ho paura della morte, se mi verrà a trovare prima o dopo, la tratterò da amica e accetterò il gioco
È solo una porta ai più stolti spaventosa…….
Ovvio, la sofferenza da fastidio un po’ a tutti però e così, in questo stato di materia
Il corpo emozionale ne risente ai cambiamenti, sia nel bene che nel male ciò che muta può scombussolare…
E comunque c’è qualcuno che con la morte ha vinto a scacchi la grande partita……
Gli ha fatto posare la falce mietitrice e in qualche raro caso
Gli ha offerto una tazza di the caldo e l’ha fatta sedere……
Qualcuno è andato oltre quel passaggio, permanendo in questo o in un altro paesaggio……
Chiaramente costui percorreva la via verticale, la via dell’ascesi materiale e spirituale
integrato l'equilibrio di tutti gli opposti, non esistono estremi come bene e male
e questa è cosa sicura, non ho paura…..
Sono ancora di primo pelo, ma non sono sprovveduto….
Non so giocare bene a scacchi ma di thè ne bevo molto….
Non ancora saggio ma nemmeno stolto….
Quindi che dire…. Si vedrà, se con me poserà la falce e il mio the berrà….
In un caso o nell’altro sono pronto, al passaggio divino e anche al tormento
sono un guerriero e sono fatto di luce, tutto ciò che verrà verrà …..
Il mio cuore sulla bilancia eterna non più di una piuma peserà …..
E comunque tutto passa e tutto torna, magari dovrò solo cambiare forma
come crisalide che muta in farfalla cambierò residenza su un’altra stella…..
il grande baratro, non è poi così grande, lo dico davvero…..
bisogna solo osservarlo in modo diverso
e il cielo da nuvolo diventerà terso.
giunto il mio finale
tra fievoli bagliori e sfocature,
proverò a cercarvi
tra le fessure residue dei miei occhi.
Tra fiocchi di luci e tra figure
vi scorgerò benché non ci sarete,
il padre trova sempre la sua prole.
Se gl’impegni vi terranno altrove
non importa, non vi addolorate,
sarò con voi ovunque voi sarete,
sono convinto e certo che saprete
scorgermi ombra.
Intanto ingombra il mio cuore qualche colpa
quindi fate in modo che ci sia un prete.
I denti quella mattina battevano,
disperati quanto il cuore: ho guardato
la luce dentro ai tuoi occhi, e ho sentito
la vita scivolare via come fosse pioggia.
Ho sentito la tua mano diventare fredda, e
l’ho stretta con l’ostinazione di un bambino.
Ha urlato solo la mia anima, e quel grido
nella testa quando viene buio ancor echeggia.
Te ne sei andato,
ma sei sempre con me.
La morte rende liberi i morti,
non i vivi…
Ci sono notti che mi sveglio e getto
versi sulla carta: la mano è come se non mi
appartenesse… se non sapessi che
non sono pazzo ,direi che sei tu che scrivi.

Il tempo ti chiese chi eri
e tu rispondesti.
Ciao ora che l'infinito ha risposto ai tuoi perché.
Ciao ora che sei gabbiano nell'azzurro
ora che l'azzurro è la tua casa,
ora che la luce colora i tuoi sogni.
Ciao per essere stata Sempre Vera.
Fui monte
e venni verso l'uomo.
Fui d'argilla,
fui acqua e fango
e venni verso l'uomo
lasciando
solo
l'uomo.
Fui monte
quando l'uomo non fu uomo.
Divenni uomo all'alba del monte.
Ora anima,
ora fango.
Fummo uno
in un istante.
Distante fu l'uomo
che aveva voluto quell'istante
e ancor ora son vento
nel sussurro,
son voce nella valle
son carezza perduta
dove
Longarone silente dorme.
piangesti,
mentre rose di sale
ingiallivano al tempo,
spogliandosi della vita.
La grazia attese
la pioggia
che vide le foglie scivolare
dagli echi,
mentre un sudario avvolgeva
il silenzio
e le pieghe della tua fronte.
La luce cadde nel limbo,
e il tuo viso d'avorio
raggiunse il sonno.

il tempo rallenta,
un allarme suona,
nel monitor una retta;
persone che corrono,
aprono la porta,
gridano comandi
e cercano di farmi ritornare;
ma qui è semplicemente più bello,
avrei solo voluto arrivarci prima,
prima che la malattia
deformasse il mio corpo,
lo paralizzasse;
prima che aumentassero le sofferenze
dell'anima.
dolore e poi pace;
vita e poi morte.
Un istante per decidere
se smettere di soffrire e ricominciare;
un istante per premere il grilletto,
con la canna rivolta verso
il punto in cui nasce il dolore.
Un istante per disegnare sul terreno
una fra le più belle rose rosse,
mentre si è stesi sul suolo freddo
con gli arti che cominciano a intorpidirsi.
E aspettare che arrivi quella con la falce
oppure sua sorella con il nostro cuore in mano.
sulle lapidi bianche
del nero che torce la schiena dei vivi
come diverso è il sole
che muove i colori dell'erba
tra le crepe dei marmi.
Occhi aperti dal tempo
vigilano croci spuntate
e l'olezzo dei fiori
inchinati alla terra
nel lamento dei morti.
illuminata dal tramonto,
mi sembra di esser a casa,
ma un amaro in bocca
mi vien a guardar il marmo;
lo sfioro come una madre
farebbe col figlio.
Ed è caldo, come il suo sorriso,
che riusciva a far convertire il peggior sentimento;
come quello che aveva quando era senza soffio,
che sembrava dormir beata,
tanto da far parere anche colei più dolce.
azzurro ancora intatto brilla vivo
quando il respiro fa tremare un faro
e il sale brucia il sonno del sollievo.
Sente il sicuro lui, la furia spenta
nel fumo nero al letto di metallo
nel sangue del fratello al cimitero
di Castelrosso, al prato del pastore.
Poi il nero-solo-nero come il cielo
e come i guanti stretti sul bastone.
Nebbia che cade - punta di un macigno -
la madre che gli tira giù il cappello.
Lontano inverno, la carezza cede
al vento e buio il bacio che ha strozzato.
e tutti gli uomini che piangono per un amore
e faremo sempre troppo presto per decidere di
sputtanare quei soliti giocolieri con le lacrime dentro
gli occhi e i pantaloni troppo stretti.
La cremina che t’ha fatto,il trucco che t’ha fatto,
il suo corpo è lontanissimo e non offende.
Il disprezzo scappa via con gli amici,
sorpassa il fiume e vomita,
le dita rosse di sangue buttate in gola
e la vodka che risale sul naso
fino a bruciare l’aria intorno.
L’umidità ti fa tremare,
la luce sfila tra i tagli delle case,
gli ultimi amanti ascoltano i rumori delle porte.
Lo sforzo di non toccarti la faccia per vedere se ora sei un uomo.
Ma poi piangi mentre Lui ti ascolta con il cappotto sopra il pigiama.
Qualcuno s’accosta ai muri mentre alcuni cambiano strada,
disteso parla col sangue ai cani che lo cercano e sospira
ancora d’amore irriconoscibile.
Ed è proprio perchè tutti ti conoscono che nessuno ti aiuta.
Ci vorrebbe proprio giusto uno che sia obbligato a farlo
con la sua bella divisa da poliziotto,vigile o becchino.
L’amore nasconde i vizi,
chiude gli occhi,
perdona gli amanti che non vogliono che si venga a sapere.
L’amore ti trascina sotto un muro dove non piove
e ti aspetta mentre muori con gli occhi aperti al padre del tuo assassino
che con una mano sulla bocca piange mormorando:
Non è successo niente.