Non ho mai amate le festività,
di cui ben pochi conoscono il vero perché.
Talvolta furono create per ricordare
eventi lieti o tragici della storia,
spesso hanno all'origine interessi ambigui,
ornati e celati da inesistenti stigma valoriali.

Consideriamo il Natale, il dono più grande
che il credente possa immaginare,
il Figlio di Dio nato per essere sacrificato
agnello pasquale, per la sua salvezza eterna!
Di fronte a tale, incommensurabile dono, 
ogni altro dovrebbe scomparire
tanto meno essere invocato o desiderato.
In tale occasione, ai bimbi bisognerebbe,
insegnare a donare, non a ricevere doni.
Se poi non si è credenti, perché mai festeggiarlo?

E perché festeggiare il Capodanno,
che innanzitutto ci dice che l'anno
della morte di ognuno di noi
è di un anno più vicino 
a quello che si fisserà sulla nostra tomba?
E dobbiamo aver ben chiaro
che non è il nuovo anno che, solo perché nuovo,
ci cambierà in meglio le attese e le prospettive,
ma siamo noi che dobbiamo darci da fare,
per cambiare in meglio le prospettive del nuovo anno.

E il giorno della festa del lavoro?
Se è il lavoro l'attività che ci permette di avere
una prospettiva di progresso della nostra vita,
esso andrebbe festeggiato lavorando,
per un giorno, senza compenso, 
proprio per onorarlo in sé e per sé,
e non fuggendo da esso,
come fosse una liberazione starne lontano.

Le festività sono ormai un realtà fine a se stessa,
avulse dal loro significato originario,
spesso del tutto travisato e tradito,
cosicché, alla fine, si assomigliano tutte
per la loro inutile, scialba vacuità.
1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Falug  

Questo autore ha pubblicato 116 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Commenti  

amilcare stunf
# amilcare stunf 27-12-2013 22:01
Portando il discorso sul piano antropologico la festiwità è l'acme concettuale del processo della ritualizzazione . E' un modo di schematizzare l'esistenza dandole per così dire un ritmo escatologico, anche se priwo di senso....genera automaticamente ordine e pace. Così ad esempio i paesi comunisti, i primi che in ordine ideologico non awrebbero dowuto fare ricorso a tale pratica.....han no festiwizzato le date della riwoluzione bolscewica e quelle degli ideologhi organizzando manifestazioni all'uopo. Lo si fa e lo si farà sempre...certo nessun italiano commemora ormai i fasti delle guerre puniche, ormai troppo lontane e wia wia a seconda delle esigenze cronologiche tali "paletti" sono stati sostituiti da altri....oggi abbiamo la LIBERAZIONE ED IL 2 GIUGNO che magari ad alcuni, per wari motiwi, non dicono proprio niente. La ritualità religiosa differisce da quella secolare poichè più resistente e su questo si innesta il difficile concetto della nascita delle warie FEDI sul globo. IL natale ha un ben preciso riferimento cronologico anche se scaturente da situazioni assolutamente sfumate (basti pensare ai wangeli apocrifi) che ha innestato il critianesimo sul giudaismo ed a sua wolta l'islamismo è una gemmazione del critianesimo (Gesù e la Madonna sono per loro profeti). Ognuno di loro necessita di RITI che secolarizzandos i generano il giorno festiwo. A ben pensare il rito c'è in ogni famiglia e si estrinseca nei rapporti tra genitori e figli, sugli orai condiwisi etc...tra i gruppi di giowani, nei CLUB COME QUESTO CHE HA REGOLE :lol: .... Insomma il rito sarà inutile e scialbo ma è un'esigenza incontrowertibi le della natura umana per contrastare l'anarchia e le feste, come detto, sono l'apice espressiwo di ciò. La FEDE religioa, precindendo si creda o no, è un fatto umano e ultraterreno nel contempo come tale alla ritualità si sostituisce la sacralità dell'ewento che ricorda non wicende umane, ma wicende extraumane che hanno condizionato l'umana percezione dell'escatologi a, Non si può fare a meno di festeggiare.... .chi festeggia secolarizzandos i è stupido chi festeggia enza darlo a wedere è intelligente.
nabrunindu
# nabrunindu 28-12-2013 19:23
le feste ci vogliono perchè danno o dovrebbero dare lavoro, hanno un senso profondo per chi crede e un senso di euforia per chi non crede, sul lavoro? ci si dimentica che qualcuno ha detto "IN PRINCIPIO", lavorerai col sudore della fronte, e non si riferiva alla fatica fisica, ma a tutto ciò che comporta il lavoro e la sua mancanza. se capissimo questo saremmo sempre in FESTA. bella,
Paola Pittalis
# Paola Pittalis 28-12-2013 22:32
io le amavo le feste un tempo erano l'occasione per stare tutti in famiglia
catilo
# catilo 29-12-2013 18:36
D'accordo con Amilcare. Da sempre l'Uomo ha bisogno dei riti, non solo religiosi, e della memoria. Così nascono le feste e le ricorrenze! Bella riflessione. Mi piace

Collegati o registrati per lasciare un commento.

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.
Per maggiori informazioni sui cookie e per gestire le preferenze sui cookie (di prima e/o terza parte) si invitano gli utenti a visitare anche la piattaforma www.youronlinechoices.com. Si ricorda però che la disabilitazione dei cookie di navigazione o quelli funzionali può causare il malfunzionamento del Sito e/o limitare il servizio.