Sonetto di endecasillabi a minore con quartine a rima incrociata e terzine a rima alternata. Perché ci piace parlare alla luna e confidarle i nostri sogni e bisogni? Perché è muta e quindi non può giudicarci e sfotterci.


Luna, ti parlo perché tu m'ascolti.
Luna, ti parlo perché sei certezza.
Nel cielo trovo ogni notte carezza
escluso il giorno in cui mal ti rivolti¹

e nelle tenebre ci lasci avvolti.
Luna, con candida e mite dolcezza
dei mie lamenti hai consapevolezza,
dei tanti dubbi tutt'oggi irrisolti.

Luna, t'apprezzo ché non hai parola
persa nel cielo in ascolto fittizio
sei circondata ma pur sempre sola²

m'ascolti senza lasciarmi un giudizio
su questa vita così cenciaiola
che d'una colpa è costante supplizio.³

¹: il giorno di Luna Nuova che, puntuale come la morte, torna ogni 4 settimane, in cui la faccia girata dal lato opposto la rende del tutto invisibile.
²: una miriade di stelle a far da contorno, ma non un dannato Luno a farle vera compagnia! È sola, come chi le parla, circondato da gente con cui non riesce a sentirsi in sintonia.
³: la vita intesa come punizione.

21/12/2023

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