Mon nom de plume est Gino Ragusa Di Romano. Il mio nome anagrafico è Luigi Ragusa, nato a Pietraperzia (Enna) e le rime sottostanti esprimono in maniera concisa il mio pensiero.

UGUAGLIARSI
(Luigi Ragusa)

I miei genitori mi diedero un nome
e, come d’uso, anche un cognome.
Li anagrammai e ne fui tanto fiero,
essendo il termine più giusto e vero.
Il mio comportamento mirò al verbo:
elargii sempre amore, senza riserbo.

 
 
Nacqui il 26 giugno 1943 a Pietraperzia, dove vivo. La mia famiglia m'impartì un'educazione spartana ed io ne condivisi gli insegnamenti, facendo degli stessi la mia norma di vita. Padre di quattro figli, col valido e costante aiuto della mia consorte, signora Maristella Calabrese, insegnante nelle scuole elementari, essendo lei la lanterna del mio sentiero, ho potuto guidare con amore la mia famiglia.
Ho lavorato alle dipendenze del Ministero del lavoro prima e poi dell'Assessorato del lavoro della Regione Sicilia. Ho diretto vari Uffici : l'Emigrazione, La Conciliazione delle controversie di lavoro, il Collocamento et cetera; infine, trasferitomi all'Ispettorato provinciale del lavoro, ho svolto le funzioni di ispettore, capo della sezione vigilanza. Le diverse esperienze ed altre nei diversi settori delle attività lavorative e sociali mi hanno aiutato a crescere, mi hanno educato a rispettare il prossimo, ad agire da uomo, a credere nello Stato di diritto ed a lottare con i miei poveri mezzi a divulgare ciò che sento.
Durante tutto il periodo lavorativo il mio lavoro è stato fonte di onesto guadagno, ma anche missione; infatti, quando si amministra la fame e non si può dare un posto di lavoro, anche un buon consiglio, una parola di conforto, talvolta, rinfranca.
Ho servito la gente, disprezzando l'iniquo clientelismo. Ho applicato ed ho fatto applicare le molteplici leggi sul lavoro, svolgendo nei confronti degli utenti opera di consulenza e non di immediata repressione, tenendo sempre presente che dall'altra parte ci sono uomini e non santi; uomini che, talvolta, sono inadempienti per la farragine delle leggi italiane ovvero per motivi di forza maggiore.
Ho ripulsione per i politicanti, servi di partito, e per gli ipocriti, ma ho sempre creduto nella politica, intesa come arte di governo della collettività e non come artifizio o delinquenza a discapito del prossimo.
Amo Dio ed ho grande fede in Lui, ma non ho molta stima degli amministratori della Chiesa, dello sfarzo della stessa e degli annessi commerci ho gran rigetto. La Chiesa non dovrebbe avere diritto di voto, dovrebbe essere aliena dalla politica e, soprattutto, dai politicanti; i preti, infatti, sono già degli eletti, vocati a servire Dio e non dei conniventi servi-padroni dei vari partiti.
Apprezzo qualche uomo politico onesto, che si sente fortemente vicino alla gente onesta, che si sente tassello della collettività, che ha virtù auree, che brilla di luce propria e vale di per sè; così stimo anche quei sacerdoti che hanno il contenuto del loro appellativo nel sangue e che per missione curano solo anime con l'esempio e con le opere.
Più volte mi sono sentito stanco e sconfitto, ma con più lena ho ripreso più volte la mia lotta, combattuta con la parola e con lo scritto, "non possedendo altre armi, se non le lettere dell'alfabeto, che in molti casi e nel tempo hanno vinto le più dure battaglie".
Spero, infatti, che i miei scritti, non per vanagloria, possano entrare dappertutto e siano letti da giovani e vecchi, da persone istruite e non istruite. Siano letti, se non oggi, domani, da altre generazioni magari, in maniera che ciò che ho detto e scritto possa trovare il suo terreno fertile, dove l'idea del bene possa a poco a poco trionfare e ciò che oggi sembra utopia possa domani essere perenne realtà, dove l'uomo senta il diritto-dovere di lavorare per il bene comune che poi è il bene del singolo. Poter vivere in questa armonia significa vivere con la pace nel cuore e con l'amore verso Dio.
L'amore verso Dio,che è la forza più potente, che permette all'uomo di superare ogni difficoltà. L'amore verso Dio, che sopprime il dubbio, grave malattia che blocca la vitalità e il dinamismo. L'amore e la fede in Dio sono equilibrio psichico e di conseguenza equilibrio sociale.
Perchè una società possa vivere bene, bisogna pensare agli altri; perchè si possa vivere meglio personalmente, bisogna amare gli altri e non ipnotizzarsi sui piccoli problemi personali.
Così operando, in ogni uomo c'è un cittadino fedele allo Stato, nonchè un poeta che racchiude in sè tutto quanto di sublime arte esiste. I miei versi sono lo sfogo naturale di chi ha sempre avuto orrore delle armi e della violenza ed ha impugnato la penna per cercare di stigmatizzare il male; i miei versi sono lo sfogo naturale dei miei sentimenti che guardano con tanta speranza all'orizzonte del bene.
I miei versi non hanno una poetica ben definita. Scrivo di getto, non curandomi spesso di seguire o di rispettare i canoni poetici. La poesia è libertà e chi scrive, per legge naturale, è un uomo libero che ascolta i moti del cuore e li descrive.

I miei versi esprimono qualche triste nota,
ma se la stessa intona un altro dolce suono,
ben venga la tempesta, se poi la quiete rota.
Più felice è l'uomo dopo il lampo e il tuono.

Tutti i miei scritti inseriti in questo sito sono stati già pubblicati nei miei libri: PATEMA - MIELE E FIELE - ACCENTI D'AMORE E DI SDEGNO - SPERANZE E DELUSIONI - LACRIME E SORRISI - editi da vari Editori dal 1971 al 2014.


 
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Profilo Autore: Gino Ragusa Di Romano  

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...Inizio di una vera storia, un piccolo riassunto di una parte della mia vita che comincia proprio cosi: ...da quando sono nata in carrozza... Era di novembre 1971, giornata fantastica nel contesto del paesaggio immacolato definito dalla trapunta di neve che copriva con stile brillante il piccolo paesino di campagna, dove si trovava nei quei tempi la mia mamma. Giornata indimenticabile, neve alta di 50 cm, quadro bianco di campagna, aria gelida che ti dipingeva il viso di rosso ciliegia e se toccavi la maniglia della porta ti rimanevano le dita incollate dal gelo instaccabile. Fiocchi leggeri di neve che scendevano dal cielo di continuo. Nevicava! Nevicava! In un angolo del piccolo paesino c'era la casa di mia nonna, dove in quell'unico e speciale giorno si trovava la mia mamma. Lei... che dalla finestra ammirava lo spettaccolo della natura nella veste di inverno, dando ogni tanto un'occhiata al caminetto ove il fuoco bruciava la legna nei suoi indelebili rumori. I suoi lunghi capelli di color' ebano e suoi occhi neri come il carbone rendevano il suo volto luminoso e ancora di più con il contrasto forte del fuoco, che rifletteva nel suo sguardo come uno specchio, facendola apparire ancora più bella... Aveva solo 17 anni... spirito ribelle, determinata, forte e tanto sensibile. Innamoratissima di mio padre, era andata contro il mondo... tempi in cui le decisioni dei genitori erano sacre...... fuggi di casa con il suo adorato e rimase incinta subito. Ma... di fronte all'amore la ragione perde la sua teoria. Quindi sette mesi dopo, incinta di me, in quel giorno si trovava da sola in casa, perchè i miei nonni e mio padre erano andati a trovare alcuni parenti nel vicino paesino. Godeva il suo silenzio nel piacevole ambiente, finchè a un certo punto si è accorta che la legna stava finendo... non resisti e usci fuori a riportala un pò per volta, compiendo sforzi troppo grandi per il suo stato di gravidanza che le provocarono forti dolori nella pancia. Finalmente arrivarono a casa i nonni e mio padre. La mia nonna, per sdrammattizzare la situazione provò a tranquillizzare tutti e aspettarono fino al dopo cena... però i dolori persistevano e quindi decisero di portarla al piccolo ospedale del paesino. La neve nella sua pazzia era intollerabile e non smetteva di farsi notare... Nell'agitazione creata tra i lamenti di mia mamma... i pianti di mio padre... e la disperazione dei miei nonni decisero di prendere la carrozza con i cavalli e tutti insieme partirono verso il piccolo ospedale. Il percorso era difficoltoso... la fatica dei cavalli che arrancavano nella neve alta....la tenda dei fiocchi di neve che soffocava l'aria... le forti grida di mia mamma sfinita dai dolori.....la nonna che supplicava il nonno di andare piu forte...... mio padre che con le lacrime ghiacciate dal gelo accarezzava la mia mamma baciandole le mani di continuo... E poi... come dal cielo... come dall'aria santa dei desideri umani, come dal paradiso del DIO protettore... scende un silenzio particolare... con una voce di anima innocente... con il cuore di un angelo splendente... con il profumo di vita nelle sue mani, dono da DIO... anima pura... anima di un bambino... che nasce nella natura... che fa il suo primo sorriso all'autunno bianco... che abbraccia con il suo primo pianto il giorno 30 del novembre dell'anno 1971. E' nato! E' natoooo!!! Il bambino è nato!!! Urli di felicita... tutti in coro... sembrava che anche i cavalli corressero nella neve pazzesca... senza fatica... E cosi....... sono nata in carrozza!!! La mia, la nostra vera avventura continua nel percorso verso il piccolo ospedale dove, appena arrivati, per scherzo del destino era chiuso a causa della nevicata! Disperati ancora... la mia nonna si ricorda di una donna ostetrica e si decide di partire verso casa sua. Appena arrivati, la donna prende immediatamente in cura mia mamma e procede al taglio del cordone ombellicale..... Dopo ci consiglia di portarmi quanto prima all'ospedale della città più vicina perchè la mia vita era in pericolo. L'ostetrica prende la sua macchina e porta con lei la mia mamma, la mia nonna e mio padre verso l'ospedale. Finalmente arrivati, ci prende subito in cura un Dottore speciale, descritto sempre così nel passare degli anni nei racconti di mia nonna... mi mettono nella incubatrice dandomi poche speranze di vita..... però la magia del destino scende nelle parole del DOTTORE speciale che in quel giorno così parlò: "Se passeranno 5 giorni e questa bambina vivrà...allora posso garantire che sarà una bambina che viaggerà molto lontano, arriverà dove lei desidera di arrivare, con tanti ostacoli davanti ma con tanta fortuna di superare ogni difficoltà nella sua vita....."è nata in carrozza!!!... I cinque giorni sono passati... e la mia anima forte si è nutrita ogni giorno del profumo della vita... sono passati cosi anche gli anni... viaggiando nel tempo....combattendo con gli ostacoli... crescevo... e correvo nei tempi della mia infanzia vissuta nel giardino di mia nonna che mi riempiva sempre il cuore dei suoi racconti... La mia storia... nata in carrozza... mi ha sempre stupito. Penso che questa è la piu bella e preziosa cosa che poteva capitarmi e per questo sono felice di regalarla al mondo come un autentico racconto. 18 anni dopo... quando alla vigilia di pasqua mi trovavo dalla mia nonna in campagna... insieme eravamo andate alla messa nella chiesa del paesino. Prima di tornare a casa, all'improvviso nonna si fermò e cominciò a osservare da lontano un uomo alto, distinto con un aria seria, capelli grigi come la cenere... Si avvicinò a lui... pronunciò il suo nome... Lui fece un gesto di riconoscenza, un sorriso... e ci guardò attentamente. La nonna mi disse: lui è il DOTTORE speciale di cui ti hò sempre parlato... Il mio cuore batteva forte... ero cosi emozionata... mi sembrava un ritorno nel tempo..... ero davanti a due persone complici della storia della mia vita, che avevano e hanno conservato dentro di loro un giorno speciale, indimenticabile... Il DOTTORE speciale... mi strinse la mano e si presentò... e mi ripetè le stesse parole che aveva detto in quel giorno... Oggi... ho 40 anni con un passato pieno di ostacoli ma superati con serenità...ho viaggiato di continuo sempre lontano... lontano dalla mia terra, dalle mie abitudini, dai miei affetti.... ma la lontananza non ha sconfitto il mio amore per tutto ciò... e nonostante tutto.....mi ritengo fortunata!!forse anche perchè.... ......sono nata in carrozza........

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Profilo Autore: elena leica  

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brillò la notte, la signora della notte attese in riva al mio letto
scrutò ogni angolo della mia casa
mi sorrise
mi porse una rosa
mi chiese di fare l'amore con me
io volevo che prendesse la mia anima
non la volle
voleva il mio corpo
intriso di cicatrici e Cristo
offuscato dalla nebbia e dalla vita
brillò la notte la signora della notte  mi baciò
mi svegliai col sole
di lei rimase
la sua falce e quella rosa nera 
m'affaccia verso il lago
e l'aspettai ancora
impaziente ricamai la notte
nell'attesa di lei
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Profilo Autore: fgl  

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