Avevo 25 anni ed ero bellissima. Io non ci pensavo, me lo dicevano gli altri. “ Che bei capelli, che fisico, sei perfetta, che occhi, ma sono verdi o marroni?”
Io non mi guardavo neppure allo specchio. Legavo i miei lunghi capelli corvini con una treccia, mi mettevo una tuta da ginnastica e andavo a pattinare.
Lo sport era il mio grande amore, sui pattini io mi trasformavo, volavo accompagnata dalla musica che mi entrava dentro e mi rendeva felice. In effetti le foto erano bellissime la grazia e l’eleganza non mi mancavano. Senza pattini mi sentivo diversa, piccola quasi brutta.
Gli anni passarono, ma lo specchio diceva il contrario, il mio aspetto era sempre quello di una ragazza. “ E’ merito dello sport se hai ancora quel fisico! Ma quanti anni hai?” Arrivò un punto che mi vergognavo quasi nel dirlo, non dimostravo proprio gli anni che avevo, non ho avuto i normali cambiamenti che da ragazza ti portano ad essere una donna. Non avevo rughe, segni, la mia pelle era levigata e turgida come quella di una ragazza, ma non la ero.
Chi mi stava attorno iniziò a fare commenti strani, c’è chi parlava di patti con il diavolo o riti stregati.
Sul lavoro avevo dei problemi, mi trattavano come una principiante, mi davano del tu, pensavano che, dicendo la mia età, li prendessi in giro.
Ero l’invidia di tutte le mie colleghe e donne che mi conoscevano. “Come fai ad avere un fisico così, che creme usi? Come sei bella, sei uguale a quando pattinavi, quel è il tuo segreto?
Segreti non ne avevo. Frequentavo una palestra e mi lavavo con acqua e sapone, mangiavo sano e dormivo a sufficienza. Non basta tutto questo per essere una quarantenne-venticinquenne.
Decisi di andare da uno specialista, ma quale??? La cosa mi faceva quasi ridere.
Ne parlai con un amico e lui disse ridendo: “ Direi che non invecchi allora vai da un geriatra” , risi con lui e pensai che in fondo aveva ragione.
Quando incontrai il medico non sapevo da dove cominciare, non sapevo quale frase usare, allora stetti zitta e mostrai i documenti.
Il medico li guardò con calma, alzò il viso, mi sorrise e disse: “ Siete pochissime nel mondo, è una nuova patologia”
Gli scienziati non si spiegano come mai ad un certo punto le cellule smettano di invecchiare. Da quando esiste l’uomo si è sempre cercato di contrastare l’invecchiamento, ora le cellule impazzite lo evitano da sole.
Come si sente? “ Bene risposi io, benissimo”, risposi allibita.
“Vedremo in seguito, non c’è ancora una casistica, purtroppo non sappiamo nulla, ma gli scienziati ci stanno studiando. Lei se vuole dare un contributo con una serie di esami le saremo grati. Mi metterò in contatto io con i medici interessati alle sperimentazioni”
Da quel giorno divenni una cavia nelle mani della scienza. Ero una giovane e bella cavia.
La mia vita trascorreva con la mia bellezza ed energia. Avevo esperienza in un corpo giovane, il sogno di tanti.
Mi divertivo nel vedere la faccia di amici e parenti che non vedevo da anni. Ero fotografata ed ammirata. Iniziai a riempire le copertine dei giornali. Le case di moda mi usarono come modella.
Ero un caso nazionale. Gli studi proseguirono e i casi come il mio aumentarono.
Purtroppo alle soglie dei miei “cinquanta-venticinque” iniziai a sentirmi giù di corda, le energie cominciarono ad affievolirsi, dormivo moltissimo.
Questo malessere lo riconducevo alla pressione bassa. Continuavo ad andare in palestra, ma facevo sempre più fatica alla sera le gambe erano pesanti.
Mi svegliavo con la testa piena, facevo fatica a ricordare e a concentrarmi.
Non poteva essere solo la pressione bassa. “ Forse sono giovane fuori e vecchia dentro”, pensai. Incominciai a preoccuparmi. Tornai dal medico ed iniziarono una serie di esami e controlli.
Il mio aspetto era sempre uguale, ma dovetti sospendere la palestra e tutti gli impegni perché non ce la facevo più, non avevo più le forze. Era terribile perché avevo le caratteristiche di una depressa, ma non la ero. Nella depressione la mente non ti supporta più, l’amore e l’entusiasmo per la vita ti abbandonano, non vedi via di scampo e il dolore ti Iogora. Io avevo il corpo che non mi veniva incontro, avrei voluto fare tante cose, ma non ce la facevo più. “Saranno i sintomi della vecchiaia”, pensavo. La cosa strana che tutto era successo in modo molto veloce.
Tornai dal medico quando ebbe l’esito delle analisi.
Ero molto preoccupata e ansiosa di sapere notizie. Così per me non era più vita, avere un bell’aspetto, ma non avere l’energie per vivere era terribile. Cos’è la bellezza in confronto alla salute? Si capisce solo quando si sta male.
“ Questo è il rovescio della medaglia, anche alle altre persone con la sua malattia è successo. Arrivati vicino ai cinquanta anagrafici, le forze se ne vanno, le cellule non ce la fanno più”, disse il mio medico con lo sguardo preoccupato.
“ Dottore, non riesco più a svolgere una vita regolare, mi sveglio stanca, le gambe sono pesanti, la giornata sembra più lunga e faticosa” . Sono una giovane con le energie di una moribonda è terribile.
Il medico mi guardò serio e disse :“Gli scienziati per ora hanno una cura sperimentale, nessuno l’ha ancora usata. Interviene sulle cellule e le fa invecchiare, questo dovrebbe darle un aspetto più maturo, ma le energie dovrebbero tornarle”.
“Così dottore non è vita, la bellezza senza energia è come un’auto senza motore destinata ad arrugginire dimenticata in un angolo. Sono pronta a sperimentare il farmaco … sparga la voce” .
Iniziai la cura dopo un mese. I segni del tempo sul volto iniziarono a farsi vedere e in modo lento ma costante le forse iniziarono a tornare.
Ripresi la mia vita, salutavo tutti con un enorme sorriso, ma spesso non mi riconoscevano. Ero contenta di stare meglio, del mio aspetto in fondo non me ne era mai importato.
Andai in cantina presi i pattini, andai alla pista e felice iniziai a volare. Una bella cinquantenne in ottima forma nuovamente piena di energie!
Indubbiamente il giorno più bello della mia vita.
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