Provai ad imprimere nella mia mente
ogni angolo di questa casa,
sputato e indecente per il buio
del quale non chiedevo spiegazioni al padrone.

Lasciai che l'idea si facesse sempre più distorta
in modo che si facesse spazio lungo il mio corpo,
lungo quelle fibre nervose che sapeva dilaniare.

Constatai che sobbalzare nel sonno
non era abbastanza per fuggire l'incubo
e ogni presentimento era illusione del suono,
delle immagini, della pelle d'oca contro gli spifferi.

Ero nato ed ero indomabile.
Ero all'ombra degli stereotipi,
delle loro perversioni;
ero nella sordità della speranza
e la speranza si spezzava le unghie
tentando di affondarle nella mia pelle.

Era il correttore dei correttori:
c'era una mano invisibile a modellare l'aria nella stanza
e quella mano mi fece capire
cosa significa soffocare in presenza di troppo ossigeno.

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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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Commenti  

Rocco Michele LETTINI
+1 # Rocco Michele LETTINI 28-07-2015 08:11
Un acuto doverosamente meditato... quanto accuratamente declamato... Serena giornata
nabrunindu
+1 # nabrunindu 28-07-2015 10:50
bellissima, bravissimo!
paolo di cristofaro
+1 # paolo di cristofaro 30-07-2015 21:35
bella! cenni di momenti di vera poesia!

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