Trapanato,
dal tuo sguardo,
inebriato,
da quelle guance che,
sorreggevano le tue
scure pupille,
come due cuscini,
adagiati a contenere,
qualcosa di prezioso.
Quello sguardo,
mi ha fregato,
quella bocca,
così prodiga di baci,
e di parole.
Quello sguardo su di me,
quella tua voglia,
di farti guidare,
di farti condurre,
in un mondo diverso.
Ma non sei diversa,
sei troppo immersa,
nel tuo mondo malato,
troppo presa,
troppo insaziabile,
troppo instabile.
Trapanato,
dalla tua esistenza,
dalla tua partenza,
dal tuo cambiamento,
improvviso,
inaspettato.
Maledette siano,
quelle guance,
quegli occhi,
maledetto sia,
il mio cuore,
trapanato,
pieno di fori,
che non smette
pulsa ancora.
Trapanato,
dalle tue richieste,
dai tuoi tradimenti,
distrutto dale tue esigenze,
dai miei mancamenti.
Maledetta sia,
quella sera in cui,
ti dissi "si",
quella sera in cui,
dischiusi il cuore,
alle tue parole,
fantomatiche,
bugiarde.
Trapanato,
superstite,
bersaglio mobile,
terreno instabile,
vita sull'orlo della vita,
così lontana,
quasi esaurita.
Commenti
Auguri di gioie autentiche!
Le tue poesie raccontano spesso di questo, ma anch'io, come Vera, spero non facciano parte della tua vita.
Un abbraccio, ciao... ^.^