Rielaborazione di un mio testo precedente, riferito ora a tutte le guerre in corso
Dolce e chiara è la notte e senza vento
e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti (*)
incedi Luna sotto il firmamento
serena a sorvegliar le umane sorti.
Quand’ecco non sei più serena Luna
che di lontan riveli ogni montagna
perché cupo uragan nembi raduna
che fa apparir ostile la campagna.
Nubi fan gioco d’ombre che di croce
su te non più serena fa disegno
mentre la terra leva a te una voce,
urla di streghe e demoni in convegno,
d’angui d’inferno, Mégera ed Aletto (**)
che svelan distruzion, morte, rovina
frutti d’abominevole progetto
a te che della notte sei Regina.
(*): da G. Leopardi: “La sera del dì di festa”
(**): da W. A. Mozart:”Il flauto magico”
Dolce e chiara è la notte e senza vento
e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti (*)
incedi Luna sotto il firmamento
serena a sorvegliar le umane sorti.
Quand’ecco non sei più serena Luna
che di lontan riveli ogni montagna
perché cupo uragan nembi raduna
che fa apparir ostile la campagna.
Nubi fan gioco d’ombre che di croce
su te non più serena fa disegno
mentre la terra leva a te una voce,
urla di streghe e demoni in convegno,
d’angui d’inferno, Mégera ed Aletto (**)
che svelan distruzion, morte, rovina
frutti d’abominevole progetto
a te che della notte sei Regina.
(*): da G. Leopardi: “La sera del dì di festa”
(**): da W. A. Mozart:”Il flauto magico”
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