Le sensazioni e i desideri che valgono un sospiro
crescevano, lo ricordo, come l’intensità del giallo.
Crescevano e si accostavano sul lato Est,
per assaporare e godere del sole;
talora per la crepa di un secondo
talora nel flamenco di un meriggio.
Oggi disperatamente ricerco negli occhi del passato
il riflesso della felicità e dell’innocenza andate,
e leggo e rileggo la misera trama di un’esistenza,
fugace, qualora goffa, quasi mai stabile.
Ancora quei pensieri hanno forza nel travolgermi,
per un attimo, attento e disperato, simbolico e pazzo.
Poi il tutto, come il sole si raffredda, appare spento,
freddo, inutile, esule di speranza.
Dov’è la giovinezza?
Dove battono oggi i raggi di ieri?
Ci sono specchi ovunque, e genitori, e impegni,
e tutto è così triste e spento, così insipido.
L’impossibilità di seguire il mio destino
si accende come il cerino e il tabacco,
e come il fumo, le mie idee migliori fuggono,
abbandonandomi a digressioni come queste,
dove le mie parole hanno il peso
del rosso sul nero,
e le stagioni e le albe e i tramonti,
quello del giallo sul blu.
Commenti
anthony
questa parla proprio della fase di passaggio da una era a quella che la segue. Una gran confusione.