Un’aquila con un’ala spezzata si avvicina ad un uomo che si trova nel portico di una baita. Nei suoi occhi si riverberano ancora gli scenari magnifici di cieli e monti, luoghi dove, fino a poco prima, volava regale e libera. E’ un incontro emblematico: il maestoso rapace e l’uomo sono accomunati da un destino dimidiato, da una scissione ontologica, sono segnati dalla nostalgia e dal senso inconsolabile della mancanza. Metro: quartine di endecasillabi piani, sia pure claudicanti, a rima alternata (ABAB), ma i vv. 28 e 30 sono tronchi. 0-0
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